CATERINA d'Alessandria, santa
Il Martirologio romano commemora, il 25 novembre, C., vergine d'Alessandria, di nobile stirpe, che l'imperatore Massimino (Daia), accusato da lei come iniquo persecutore, costrinse a disputare con i sapienti della sua corte. C. li convinse della vanità del politeismo, per cui l'imperatore inferocito la fece imprigionare. Visitata dall'imperatrice, C. convertì anche questa; condannata alla ruota, col solo toccarla la distrusse; finché fu decapitata. Gli angeli ne trasportarono il corpo sul monte Sinai, dove sorse poi in suo onore il celebre monastero. Reliquie furono trasportate in Occidente, dove la venerazione per C. crebbe al tempo delle Crociate, e divenne popolare. In Oriente non fu venerata prima della metà del sec. X.
Ma la storicità degli Acta Catharinae (in Migne, Patrol. Graeca, CXVI, coll. 276-301; cfr. Bibliotheca hagiographica graeca, s.v. Aecaterina) venne assai spesso contestata. Gli agiografi meno radicali ammettono il carattere leggendario almeno di molti particolari; taluno ravvisa un nucleo storico nel racconto che Eusebio (Hist. Eccl., VIII, xiv, 15) fa d'una cristiana "illustre per ricchezza, stirpe e educazione, ma che tutto posponeva alla saggezza", la quale, avendo resistito a Massimino, fu da lui condannata all'esilio e alla confisca dei beni. Recentemente Rendel Harris, studiando negli Acta in particolare il discorso di Caterina all'imperatore, e confrontandolo, specialmente con l'Apologia di Aristide, con il Liber ad Autolycum di Teofilo Antiocheno, e con passi del cronista bizantino Giovanni Malala, in cui appaiono le stesse concezioni evemeristiche, ha creduto di ritrovare in questa parte degli Acta un'antica apologia cristiana, forse quella di Quadrato. Resta ad ogni modo confermato il carattere composito, letterario e leggendario, degli Acta. (V. tav. CXLIV).
Bibl.: H. Varnhagen, Zur Geschichte der Legende des Katharina v. Alexandrien, Erlangen 1891; H. Knust, Geschichte der Legenden der hl. K. v. A., Halle 1890; Analecta bollandiana, XXII (1903), pp. 423-436, e XXVI (1907), pp. 5-32; Rendel Harris, A new christian apology, in Bulletin of the John Rylands library, VII (1903), e ristampa con note suppletive, Manchester 1923; cfr. J. Armitage Robinson, in Journ. of theol. st., XXV (1924), p. 246; E. Klostermann e E. Seeberg, in Schriften der Königsb. Gel. Gesell., I, 2 (1924); H. D[elehaye], in Anal. Boll., XLV (1927), p. 151; R. Fawtier, ivi, XLI (1923), p. 357 segg.; J. Sauer, Das Sposalizio der hl. K. von A., in Festschr zu F. Schneider, Friburgo in B. 1906.