SANTA CROCE
. Lago delle Prealpi Venete, in provincia di Belluno, posto ai piedi della verde conca dell'Alpago, 381 m. s. m., lungo 4 km., largo in media circa 2, profondo al massimo 35 m. e in media una ventina con una superficie di 4,7 kmq. e un volume di 120 milioni di mc. Il principale immissario è il torrente Tesa, che forma un ampio delta lacustre. Il bacino imbrifero ha una superficie di 254 kmq. Grandiosi lavori, iniziati nel 1920 dalla Società idroelettrica veneta, hanno profondamente modificato il regime del lago. Mentre un tempo il Rai, suo emissario, affluiva nel Piave per mezzo d'un canale fatto costruire verso il 1770 dal patrizio Marino Cavalli, allo scopo di bonificare la zona e in pari tempo fluitare il legname del Cansiglio, venne effettuata presso Soverzene (a quota 390) una deviazione dal Piave mediante una diga-ponte di 1200 m., e un canale di 10 km., parte in galleria, parte all'aperto portando l'acqua nel lago (in media 25-30 mc. al secondo), dal quale passa poi ad alimentare 5 centrali elettriehe. Il lago è stato sbarrato a N. da una diga di calcestruzzo, che ne alza il livello. Dopo i lavori questo è salito a 386 m. s. m. e la superficie è aumentata a 7,8 kmq.
Bibl.: G. P. Magrini, Contributo allo studio dei Laghi Lapisini, in Memorie della Società geografica italiana., XII (1905); G. Zaniol, Studi sul lago di S. Croce, in Mondo sotterraneo, 1906.