SANTA MARIA di Leuca (A. T., 27-28-29)
Estremità SE. dell'Italia, e punta estrema della Penisola Salentina, che si eleva a 59 m. sul Mar Ionio (39°47′41′′ lat. N.). È l'antico Japygium Promontorium dei Romani, detto attualmente Capo di Santa Maria di Leuca o Punta Meliso, alta scogliera di calcari compatti del Cretacico che, dalla massima altezza di 130 m., declina lentamente verso il mare, sul quale poi termina con pareti a strapiombo foracchiate e fessurate dall'abrasione marina. Il nome deriva dall'antico santuario di Santa Maria di Leuca, o Santa Maria de finibus terrae, costruito sul promontorio fino da tempi antichissimi e meta ancora di pellegrinaggio durante il mese di luglio. Fa parte del comune di Castrignano del Capo della provincia di Lecce, e con la punta Ristola, a O. del Capo (e ancora un po' più a S. di questo: 39°47′8″ nord) forma la piccola baia di Leuca, sulle cui rive si stende il ridente piccolo centro di Leuca con 500 ab. (1931), un tempo città importante della Messapia e noto porto d'approdo, ora luogo di villeggiatura e centro balneare.
Sull'alta scogliera, davanti al santuario, si elevano il faro (47 m.; portata 26 miglia), il semaforo e la stazione radiotelegrafica. Al Capo di Santa Maria di Leuca si giunge per vie rotabili; la stazione ferroviaria più vicina è quella di Arigliano, a 8 km.