Città del Cile (6.680.371 ab. nel 2017), capitale dello Stato e capoluogo della regione metropolitana omonima (15.403 km2 con 6.676.700 ab. nel 2007). È situata a 507 m s.l.m., nella depressione longitudinale del Cile centrale, ai piedi di alcuni tra i più imponenti rilievi andini, lungo le rive del Río Mapocho. Il clima è di tipo mediterraneo: temperature medie dei mesi estremi 21 °C e 7 °C, piovosità annua 400 mm.
La città ha pianta regolare a scacchiera, con ampie strade rettilinee. Le case sono in gran parte a pochi piani, essendo la zona battuta da violenti terremoti, e quindi la città raggiunge un’estensione considerevole. La Plaza de Armas costituisce il centro di S. ed è circondata da alcuni edifici che risalgono all’epoca coloniale (il municipio, il palazzo delle Poste) e dalla grande cattedrale. Nei pressi vi è pure il palazzo del governo La Moneda. La alameda de las delicias (attualmente Avenida Bernardo O’ Higgins) è l’arteria più bella, lunga circa 4 km.
S., che sorge nel cuore di una ricca regione agricola intensiva, è di gran lunga il più importante centro cileno di attività secondarie e terziarie, favorite dalle numerose vie di comunicazione, soprattutto ferroviarie (grande ferrovia longitudinale che la collega con il N e il S del paese), ma anche marittime (attraverso la vicina Valparaíso, massimo centro portuale del Cile) e aeree. Le industrie più importanti sono quelle del ramo tessile (laniere, cotoniere, delle fibre sintetiche), delle calzature e della carta.
Fondata con il nome di S. del Nuevo Extremo da Pedro de Valdivia nel febbraio 1541, fu incendiata dagli Araucani nel settembre dello stesso anno. Riedificata, divenne centro della colonia. Nel 1609 vi fu trasferita da Concepción l’Audiencia. Dopo la sconfitta dei realisti a Chacabuco (12 febbraio 1817), fu occupata dalle forze rivoluzionarie di J. de San Martín, e nel 1818 dichiarata capitale della repubblica.