SANTIAGO del Estero (A. T., 159)
Città dell'Argentina, capoluogo della provincia omonima, sede vescovile e attivo centro commerciale, situata sulla riva destra del Río Dulce (Saladillo) a 185 m. s. m. Venne fondata da Francisco de Aguirre il 17 marzo 1553 e conta 30.000 abitanti (1933); è ben costruita e ha ampie piazze e strade ben pavimentate. Notevoli, fra l'altro, la vasta Piazza di S. Martino, con il monumento equestre del santo; la Piazza Libertad, centro di Santiago, nel mezzo della quale si trova il monumento al generale Belgrano. Ai lati della Piazza Libertad si trovano il palazzo del governo, sede del parlamento e dei tribunali, e la cattedrale, la cui facciata ha un pronao di quattro colonne corinzie, fra due campanili che in alto divengono ottagonali e terminano a piramide. Notevoli anche il teatro XXV de Mayo e la chiesa di S. Francesco Solano, di stile ogivale; nel convento annesso si conserva la cella occupata in vita dal santo, patrono di Tucumán e del Paraguay. Santiago è servita da tre stazioni ferroviarie; una del Ferrocarril Central Argentino per la linea da Santiago a La Banda, che si allaccia a quella Buenos Aires-Rosario-Tucumán; una del Ferrocarril Central de Córdoba per la linea Buenos Aires-Córdoba-Tucumán; una terza del Ferrocarril Central Norte Argentino che l'unisce a Clodomira.
La provincia di Santiago del Estero. - Vasta poco meno della Cecoslovacchia (138.440 kmq.), comprende un lembo della regione del Monte o Pampa occidentale, e un lembo del Chaco: territorî l'uno e l'altro aridi (le precipitazioni sono per lo più inferiori ai 500 mm.; Santiago ne riceve 480 mm.), piani, monotoni, coperti da boscaglia xerofitica, con vaste salinas (le Salinas Grandes, a sud, che rientrano per buona parte nel territorio della provincia, hanno circa 20.000 kmq. di superficie). La rete idrografica è povera e priva di unità. Il Salado, affluente del Paraná, e il Saladillo, che col nome di Río Dulce va a sboccare nella Mar Chiquita, sono i corsi d'acqua principali, fiancheggiati da una serie di bañados, zone d'inondazione dove si coltivano il grano, il cotone, la canna da zucchero, il tabacco e il riso e si alleva numeroso bestiame. Le piene dei fiumi si verificano d'estate; la semina del grano si fa d'autunno dopo il ritiro delle acque, e la mietitura di primavera. Fuori delle zone irrigate e dei bañados si estende la boscaglia fitta e difficilmente penetrabile, nella quale sono mescolati il quebracho bianco, il mistol (Zizyphus mistol), il tala (Celtis sellowiana), varie specie di Prosopis. Qui è possibile soltanto un allevamento estensivo di bovini, capre, asini e muli.
La popolazione della provincia è molto scarsa (409.700 ab. nel 1933, quasi 3 per kmq.), ma va aumentando rapidamente (160.534 abitanti nel 1895, 261.678 nel 1914); essa vive soprattutto lungo i fiumi principali, dove si trovano i maggiori centri, dei quali, del resto, Santiago è l'unico notevole.
La provincia è servita da numerose linee ferroviarie; l'attraversa diagonalmente la Buenos Aires-Tucumán-La Quiaca, che va in Bolivia e che passa per Santiago; a questa si raccordano le linee minori