Sierra, Santiago
Sierra, Santiago. – Artista spagnolo (n. Madrid 1966). Nel corso degli anni Novanta si inserisce nella tradizione della corrente della land art e del minimalismo. Manifesta una vena provocatoria e drammatica inizialmente attraverso una serie di interventi ‘ambientali’: dai venti pezzi di strada strappati al suolo pubblico ed esposti alla Galeria Angel Romero di Madrid nel 1992, all’incendio appiccato alla Galeria art deposit a Città di Messico nel 1997. Sul finire degli anni Novanta dalla violazione dei luoghi passa alla violazione dei corpi: le sue provocazioni consistono nel rappresentare l’umiliazione. S. paga coloro che si rendono disponibili a un gesto che senza compenso non avrebbero compiuto, come il gruppo di donne drogate ‘esposte’ alla galleria El Gallo arte contemporanea di Salamanca nel 2000, alle quali viene richiesto di farsi tatuare una linea di 160 cm in cambio di una dose di eroina. La provocazione sta nel gesto del ‘comprare’ una sorta di ripetizione di ciò che quotidianamente la società moderna opera ai danni del più debole. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 2001, portando 133 venditori ambulanti che ha pagato per fargli tingere i capelli di biondo, e nel 2003, esponendo una donna anziana seduta con la testa rivolta contro il muro e incappucciata. Nel 2004 a Londra, alla Lisson gallery, porta 10 immigrati iracheni che ricopre di poliuretano. Nel 2009 espone Campagna denti degli ultimi zingari di Ponticelli, una serie di grandi cartelloni affissi sulla strada del quartiere napoletano.