SANTIPPO (Ξάνϑιππος, Xantńippus)
Nobile ateniese, figlio di Arifrone, nacque íntorno al 520 a. C., sposò Agariste figlia di Ippocrate, fratello del riformatore ateniese Clistene. In politica seguì l'indirizzo della moderata democrazia propugnata dagli Alcmeonidi. Nel 490 accusò Milziade, il vincitore di Maratona, dopo la sua infelice spedizione contro Paro, per inganno del popolo, e ne ottenne la condanna. Fu poi nella primavera del 484 esiliato da Atene per mezzo dell'ostracismo poco dopo il suo cognato Megacle. La ragione fu che probabilmente egli si opponeva, d'accordo con gli Alcmeonidi e i loro amici, alla politica marittima di Temistocle. Fu richiamato con gli altri fuorusciti quando Serse invase la Grecia ed eletto stratego nel 479. Quello stesso anno partecipò prima a un'ambasciata a Sparta insieme con Aristide e Mironide per indurre gli Spartani a muovere contro Mardonio; poi comandô il contingente ateniese alla battaglia di Micale che liberò gli Ioni dalla Persia, sotto gli ordini del re spartano Leotichida. L'armata, diminuita dei contingenti peloponnesiaci che rimpatriarono, ma rinforzata da contingenti ionici ed ellespontici, dopo lungo assedio espugnò Sesto. Da allora S. scompare dalla storia, ed è da ritenere che morisse non molto dopo. Lasciò tre figli: Arifrone di cui non sappiamo quasi nulla, Pericle e una figlia di nome ignoto che morì come Pericle e come due figli di Pericle, di cui uno portava il nome del nonno Santippo, nella famosa peste di Atene.
Bibl.: E. Kirchner, Prosopographia Attica, II, Berlino 1903, p. 152, n. 11.169.