ALBERTO, santo
Nacque a Planisium (oggi S. Elia a Pianisi, nel Molise) con ogni probabilità poco prima della metà del sec. XI (come sostenne il Papenbroeck negli Acta Sanctorum, e non, come riportano Ughelli-Coleti, Cappelletti e Gams, nella seconda metà del sec. X). La Vita che di lui scrisse, per invito di Pietro arcivescovo di Benevento, Riccardo, suo successore nella diocesi di Montecorvino, pur senza specificare le date, asserisce che A. apparteneva a una nobile famiglia normanna, cosa che, nella seconda metà del sec. X, non sarebbe stata possibile nell'Italia meridionale. Il padre Giovanni lo condusse, quando aveva appena cinque anni, a Montecorvino appena fondata (nel 1036 secondo gli Acta Sanctorum), e nel territorio di questa città fece erigere a sue spese un tempio dedicato a S. Nicola. A. si dette agli studi ed alle opere di pietà, visse in digiuni, orazioni e buone opere; i poveri lo ebbero "communem patrem ". Morto Beato, primo vescovo di Montecorvino, A. fu designato - anche per volontà dello stesso Beato - come suo successore dal clero, dal popolo e da Landolfo VI conte di Benevento. A., ritenendosi indegno, sarebbe fuggito in un primo momento nelle selve vicine, ma avrebbe finito poi col cedere alle insistenze popolari. Venerato come santo, a lui accorrevano per confessarsi personaggi illustri, tra i quali il "dux" di Apulia che, secondo il Papenbroeck, sarebbe Guglielmo duca di Puglia e Calabria.
Maceratosi nei digiuni e nel pianto, A. perse la vista; gli fu dato come coadiutore nella diocesi un tal Crescenzio, "homo iniquus", che perseguitò il sant'uomo in tutti i modi. A. morì il 5 apr. 1127 (Acta Sanctorum), data da accettare invece del 5 apr. 1037 proposto da Ughelli-Coleti, dal Cappelleni e dal Gams. Fu sepolto nella sua cattedrale ed il suo sepolcro divenne meta di pellegrinaggi.
La Vita che di lui aveva scritto Riccardo fu Scoperta e riscritta nel 1499 da Alessandro Gerardino Amerino, vescovo di Volturara e Montecorvino, col titolo Vita S. Alberti episcopi Montis Corvini in Apulia auctore Richardo episcopo Montis Corvini, loculentiore stilo expolita ab Alexandro episcopo Vulturariensi.
Fonti e Bibl.: Acta Sanctorum Aprilis I, Antverpiae 1675, pp. 433-437; F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra, VIII, Venetiis 1721, coll. 326-330; L. Cappelletti, Le Chiese d'Italia, XIX, Venezia 1864, pp. 281-290 (queste tre opere contengono l'edizione della Vita); P. B. Gams, Series episcoporum, Ratisbonae 1873, p. 932; H. W. Klewitz, Zur Geschichte der Bistumsorganisation Campaniens und Apuliens im 100 und 11. Jahrhundert, in Quellen und Forschungen aus ital. Archiven und Bibliotheken, XXIV (1932-1933), p. 50; S. Savastio, Notizie storiche sull'antica città di Montecorvino di Puglia, Pozzuoli 1939, pp. 29, 33-38; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., I, col. 1436.