ALESSIO, santo
, Metropolita di tutta la Russia (1354-1378). Nacque tra il 1293 e il 1298, e fu figlio del bojarin Fedor Bjakont di Cernigov, trasferitosi a Mosca alla fine del sec. XIII. Fin dall'adolescenza mostrò inclinazione alla vita monacale, e a 20 anni entrò nel monastero moscovita Bogojavlenskij, dove non solo si diede alle opere di pietà, ma anche assiduamente studiò le Sacre Scritture e le opere dei Padri. Nel 1340 il metropolita Feognost lo prese con sé e gli affidò la direzione degli affari giudiziarî della Chiesa. Nel 1352 fu consacrato vescovo di Vladimir, e, alla morte di Feognost (nel 1353), divenne metropolita di tutta la Russia. Si occupò allora con grande zelo della direzione e del buon ordinamento della Chiesa, costruì nuovi monasteri e rinnovò i vecchi, partecipò intensamente agli affari dello stato. Alla morte del gran principe di Vladimir e di Mosca Ivan Ivanovič (1359), il metropolita Alessio divenne tutore del figlio di lui minorenne Demetrio, e capo, di fatto, del governo del gran-principato, e contribuì all'aumento di potere e d'influenza del gran-principe di Mosca. Negli anni 1357-58, si recò all'Orda, dove, per aver guarito la regina tartara Tajdula, acquistò grande riputazione, e riuscì a calmare l'ira del khan tartaro Berdibek (Birdī Beg), che meditava di devastare la terra russa. Morì il 12 febbraio 1378. Nel 1448-49 fu posto dalla Chiesa russa nel numero dei suoi santi; il nome di A. figura nell'anafora della Messa russa.
Bibl.: V. Ključevskij, Drevne-russija žitija svatych kak istoričeskij istočnik (Le antiche vite dei santi come fonte storica), 1871, pp. 120, 132-140, 243-245, 355-356; metropolita Makarij, istorija russkoj cerkvi (Storia della Chiesa russa), IV, 1886, pp. 33-63; E. F. Golubinskij, Istorija russkoj cerkvi (Storia della Chiesa russa), II, 1900, pp. 171-225; A. E. Prjesnjakov, Obrazovanie velikorusskago gosudarstva (Formazione dello stato grande-russo), 1918, pp. 290, 317.