ANNONE, santo
Nato a Verona nel primo quarto del sec. VIII da nobile famiglia, divenne vescovo di quella città molto probabilmente tra la fine del 750 e l'inizio del 751, dopo essere stato ordinato, qualche anno prima, prete e canonico della cattedrale. Da lui fu consacrata, nel 757, la chiesa delle SS. Teuteria e Tosca, i cui corpi furono sistemati in un'arca; a lui si deve il trasferimento della cattedrale da S. Stefano a una chiesa intitolata alla Regina del Cielo, confinante con la cattedrale attuale (fatto questo che gli studiosi hanno desunto dalla circostanza che in S. Stefano non fu sepolto alcun altro vescovo dopo il predecessore di A.); fu opera sua il ristabilire in grande onore il culto dei SS. Fermo e Rustico, la traslazione dei quali da Trieste ebbe luogo per suo interessamento (sulla tomba di questi due santi A. pose un preziosissimo velo serico che portava ricamate figure di vescovi veronesi insieme con quelle dei santi stessi, e del quale oggi si conservano alcune bende, denominate "Veli di Classe", nel Museo nazionale di Ravenna).
Circa la data di tale traslazione, che alcuni pongono al 23 marzo del 765, secondo quanto si trovò scritto sulla cassa di piombo contenente i due corpi, e che altri indicano nel 22 maggio del 755 in base a una iscrizione dipinta su due tavole e posta nella cripta di S. Fermo Maggiore, ci sembra debba senz'altro preferirsi la prima, confortati in questo dalla più attendibile fonte, quasi coeva, per la vita di A.: il Ritmo Pipiniano. In esso, infatti, è riportato che la traslazione si effettuò "... per Annonem presulem, temporibus regum Desiderii et Adelchis": è noto che l'associazione al trono di Adelchi avvenne nell'anno 759.
Tale conclusione, unita alla notizia riportata dallo Spagnolo (questi la desume dalle Vitae episcoporum Veronensium... del Libardi [ms. del sec. XVII conservato nella Biblioteca Capitolare di Verona]), secondo cui A. ricevette solennemente Carlo Magno nel 774 dopo la cacciata dei Longobardi, porta decisamente a scegliere quale anno della morte di A. il 780 e non il 760, come vorrebbero invece alcuni studiosi che devono aver male interpretato l'iscrizione un tempo scolpita sull'urna che racchiudeva le ossa di A. e poi riprodotta sulla base di una colonna dell'altare a lui intitolato: la frase "...fuit circa annum DCCLX" non può significare certo che A. morì nel 760 ma, semmai, che in quell'anno era ancora vivo. Fu sepolto in S. Maria Matricolare, oggi S. Maria Assunta. Dopo la morte fu venerato come santo e la sua festa venne fissata al 23 maggio.
Fonti e Bibl.: Acta Sanctorum Maii, V, Antverpiae1685, pp. 256 s.; G.Dionisi, Il Ritmo dell'Anonimo Pipiniano volgarizzato, commentato e difeso, Verona 1773, pp. 10, 54, 162-164, 176, 204 s.; R. Bagatta-B. Peretti, SS. episcoporum Veronensium antiqua monumenta..., Venezia 1576, p. 5 ; L. Moscardo, Historia di Verona, Verona 1668, pp. 71, 73; F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra..., V, Venetiis 1720, col. 702; S. Maffei, Verona illustrata, I, Verona 1732, pp. 340 s.; G. Dalla Corte, Dell'istorie della città di Verona, I, Venezia 1744, pp. 121-125; G. B. Biancolini, Notizie storiche delle chiese di Verona, I, Verona 1749, p. 174; D. Vallarsi, Dissertazione seconda sopra la esistenza e identità de' sacri corpi..., Trento1754, pp. 84, 86, 88 s., 93, 95; D. Vallarsi, Sacre antiche iscrizioni segnate a cesello..., Verona 1759, pp. XIX-XLV, LIII; G. B. Biancolini, Serie cronologica dei vescovi e governatori di Verona, Verona 1760, p. 3; D. Vallarsi, La realtà e lettura delle sacre antiche iscrizioni sulla cassa di piombo..., Verona1763, pp. 293-205, 207, 215-217, 220, 222, 232 s.; Hagiologium Italicum, I, Bassani 1773, p. 307; A. Carli, Istoria della città di Verona sino all'anno MDXVII divisa in undici epoche, II, Verona 1796, pp. 198-200; G. Venturi, Compendio della storia sacra e profana di Verona, I, Verona 1825, p. 144; G. Cappelletti, Le chiese d'Italia, X, Venezia 1854, pp. 743, 751; P. B. Gams, Series episcoporum.... Ratisbonae 1873, p. 805; C. Cipolla, Museo Nazionale di Ravenna: il Velo di Classe, Roma 1897, pp. 13, 19, 54, 56 s.; A. Spagnolo, Per la storia dei vescovi di Verona: S. Annone (750-780?), in Miscellanea per nozze Bolognini-Sormani, Verona1900, pp. 3-11; Id., Un diploma di Berengario I e una questione riguardante la serie dei vescovi di Verona, in Atti d. R. Accad. delle scienze di Torino, XXXVII (1902), pp. 3-6; A. Da Lisca, La chiesa di S. Teuteria e Tosca, in Verona, VII, 4 (1913), p. 166; C. Cipolla, A proposito della chiesetta delle SS. Teuteria e Tosca, in Madonna Verona, I, 29 (1914), p. 55; Id, La storia politica di Verona, Verona 1954, p. 38; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., III, p. 395.