BARTOLOMEO, Santo
Apostolo il cui nome compare nei Vangeli sinottici (Mt. 10, 3; Mc. 3, 18; Lc. 6, 14; inoltre At. 1, 13) associato a quello di Filippo, suo amico, che lo presentò a Cristo; è comunemente identificato con il Natanaele di Gv. 1, 45-51; 21, 2. Il nome B. infatti, derivato dall'aramaico Bar-Talmaj (figlio di Talmaj), doveva essere il patronimico dell'apostolo. B. era originario della Galilea (Gv. 1, 47; 21, 2) e compì lunghi viaggi missionari (Eusebio, Historia ecclesiastica, V, 10, 3, PG, XX, col. 456; s. Girolamo, De viris illustribus, 36, PL, XXIII, col. 651; pseudo-Crisostomo, Sermo in sanctos duodecim Apostolos, PG, LIX, col. 495). La tradizione non è concorde sul tipo di martirio subìto dall'apostolo, forse in Armenia: alcune fonti orientali ritenevano che B. fosse stato crocifisso, mentre secondo altre fonti fu decapitato (Adone, Martyrologium, PL, CXXIII, col. 185; Usuardo, Martyrologium, PL, CXXIV, col. 394) dopo essere stato scorticato (Isidoro di Siviglia, Liber de ortu et obitu patrum, PL, LXXXIII, col. 1291; Beda il Venerabile, Martyrologia, PL, XCIV, col. 1015; Rabano Mauro, Martyrologium, PL, CX, col. 1164).Secondo una tradizione orientale diffusa anche in Occidente, ove è anzitutto attestata da una antichissima immagine a fresco in un tondo in S. Maria Antiqua a Roma (705 ca.), B. viene rappresentato in genere come un uomo maturo, con barba scura e capigliatura ondulata (Guglielmo Durando, Rationale divinorum officiorum, VIII, 25). Più raramente l'apostolo appare privo di barba (Ravenna, battistero degli Ortodossi, mosaico, sec. 5°) o con barba e capelli bianchi (Roccaforte Mondovì, S. Maurizio, affresco, fine sec. 14°). Attributi generici di B. sono il rotolo, con il quale viene raffigurato costantemente nell'arte bizantina, oppure il libro, per es. nell'affresco del battistero di Parma (sec. 13°); spesso è accompagnato dall'iscrizione del suo nome. In rapporto alla tradizione assai diffusa del martirio per scuoiamento, l'apostolo compare raffigurato in Occidente, soprattutto nel Duecento, con in mano un coltello, come mostra, già nel sec. 12°, il rilievo a figura intera sul pozzo di S. Bartolomeo all'Isola a Roma; o in trono (Ravello, duomo, formella della porta bronzea, 1179); o con coltello e libro, immagine diffusa nell'arte trecentesca italiana (Benevento, duomo, pulpito di Niccolò di Monforte, 1311) e in numerosi esempi anche solo a mezzo busto (Aquila, S. Maria di Paganica, portale, 1308; Lavagnola, parrocchiale di S. Dalmazzo, polittico di Barnaba da Modena, 1376); in alcuni casi oltre al coltello porta con sé anche la propria pelle (Magonza, tesoro del duomo, statua del 1250 ca.). Scalzo o con sandali, B. veste tunica e mantello bianchi, spesso bordati di porpora, e nelle raffigurazioni tardomedievali abiti più vicini alla moda del tempo (Pisa, Mus. Naz. e Civ. di S. Matteo, polittico, sec. 14°). La rappresentazione della vocazione di B., ritratto ancora giovane, è attestata a partire dal sec. 9° (Parigi, BN, gr. 923, c. 275r) e a volte l'episodio, con riferimento diretto ai testi (Gv. 1, 48), si svolge sotto un albero di fico (Londra, BL, Harley 1527, cc. 19r e 20v, prima metà sec. 13°). Nell'iconografia martiriale è raffigurato vuoi crocifisso (Roma, S. Paolo f.l.m., porte bronzee, sec. 11°) vuoi decapitato (Bibbia di re Sancio, Amiens, Bibl. Mun., 108, c. 210r, del 1197) o più frequentemente scorticato (Siena, Pinacoteca Naz., bottega di Guido da Siena, tavola, 1270 ca.). Cicli figurativi sulla sua vita sono diffusi in particolare in Italia e Spagna, soprattutto nel Duecento (Logroño, San Bartolomé, portale occidentale, sec. 13°; Alcobaça, tomba di re Pedro, 1360). Tra le scene maggiormente rappresentate sono quelle della guarigione di un indemoniato o della figlia del re Polimnio (Urbino, Gall. Naz. delle Marche, pala di scuola marchigiana, sec. 14°), la predicazione davanti a Polimnio o davanti ai pagani (Venezia, S. Marco, mosaico, inizi sec. 13°) e che battezza in India (Venezia, battistero di S. Marco, mosaici, sec. 14°). L'apostolo compare a volte raffigurato anche nei calendari, con riferimento al mese di agosto (in Occidente la festa ricorre il giorno 24; Salterio di Ermanno di Turingia, Stoccarda, Württembergische Landesbibl., HB II. 24, c. 5r, inizi sec. 13°); in alcune rappresentazioni porta inoltre uno stendardo (Firenze, Gall. dell'Accademia, altare di Jacopo del Casentino, inizi sec. 14°), in relazione forse al fatto che a Firenze era il santo protettore dei mercanti di olio, sale e formaggio.
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