FABIANO papa, santo
Dopo la morte di Antero, F., romano e figlio di Fabio, fu eletto a succedergli (10 gennaio 236) per quanto semplice laico e in circostanze che la tradizione, raccolta da Eusebio (Hist. eccl., VI, 29), dipinge come miracolose. Il pontificato di F. si svolse in un periodo di calma relativa (impero di Gordiano III e di Filippo l'Arabo, 238-249) che permise al vescovo di Roma di dedicarsi alla riorganizzazione della comunità. La città fu da lui divisa in zone (probabilmente sette) a ognuna delle quali fu preposto un diacono; furono altresì nominati sette diaconi e sette notai, incaricati, questi ultimi, della redazione degli atti dei martiri. F. intervenne nella questione della deposizione di Privato vescovo di Lambesa e ordinò sacerdote Novaziano (v., XXIV, p. 933). Altri provvedimenti attribuisce la tradizione a F., principalissimo quello (riferito da Gregorio di Tours) dell'invio di sette vescovi in Gallia; ma la notizia non merita credito. F. morì martire all'inizio della persecuzione di Decio (20 gennaio 250) e fu sepolto nelle catacombe di S. Callisto dove è stato ritrovato il suo epitaffio.
Bibl.: Liber pontificalis, ed. L. Duchesne, I, Parigi 1888, pp. 145-146, 148-149; P. Godet, in Dictionnaire de théologie catholique, V, coll. 2050-2051.