Vescovo (prob. il primo) di Benevento, decapitato a Pozzuoli, con altri compagni (il diacono Sosso, Festo, il lettore Desiderio e altri), durante la persecuzione di Diocleziano (305 circa). Patrono principale di Napoli, ove le sue reliquie furono portate nel sec. 5º; a questo tempo risale la sua prima immagine nelle omonime catacombe a Capodimonte; il suo culto si diffuse nei secoli seguenti in regioni anche lontane. Nella cappella di S. Gennaro del duomo si custodiscono, in una teca chiusa da vetri spessi, due ampolle contenenti sangue allo stato solido che per antichissima tradizione si ritiene essere del martire (le testimonianze scritte sicure dell'attribuzione, che è di molto anteriore, sono del sec. 14º); tale sangue si liquefà a temperature diverse, in tempo che varia anche di molte ore, con incostanza di volume e di peso. Il fenomeno avviene regolarmente nei nove giorni dal sabato avanti la 1a domenica di maggio; il 19 sett., anniversario del martirio, e durante l'ottava; il 19 dic., anniversario dell'eruzione vesuviana del 1631; e in altre circostanze occasionali, soprattutto calamitose. Sono state avanzate, anche da qualche cattolico, molte ipotesi per spiegare con cause naturali o artificiali la liquefazione del sangue (effetti fototropici, cambî di temperatura, ecc.); tuttavia non si è ancora trovata una spiegazione scientificamente adeguata del fenomeno. n Interessanti le manifestazioni popolari in occasione della cerimonia di maggio e del 19 settembre.