GERARDO Maiella, santo
Nacque il 6 aprile 1726 in Muro Lucano (Potenza) da umilissima famiglia. Dopo un tentativo di vita eremitica, che non gli riuscì, Gerardo chiese e ottenne nel 1748 di entrare fra i redentoristi, da poco istituiti da S. Alfonso de' Liguori (v.); trascorso in Deliceto (Foggia) il periodo del noviziato, il 16 luglio 1752 vi emise i suoi voti in qualità di laico. I prodigi e le grazie straordinarie, che avevano reso insigne tra il popolo la sua vita sino allora, lo accompagnarono anche in religione; ove si obbligò con voto a scegliere sempre ciò che gli apparisse cristianamente "più perfetto", approfondì la sua vita mistica, e divenne celebre per estasi, visioni e improvvisi mutamenti in bene nell'animo di coloro che l'avvicinavano. Visse, tranne brevi soste in altri paesi del regno di Napoli, a Deliceto; di qui fu trasferito a Caposele (Avellino) nel 1754, dove morì l'anno appresso, il 15 ottobre. Per un certo tempo era rimasto tra i suoi sotto una calunniosa imputazione, e quindi in grave disgrazia, sino a che la calunnia, da cui egli non volle mai difendersi, cadde per confessione della calunniatrice morente. Fu certo una delle figure più belle, seppure alquanto singolare, della sua congregazione, del cui fondatore fu detto essere il fra' Ginepro. Popolarissimo per il numero dei suoi prodigi, il suo culto si mantenne assai vivo, massime nel Mezzogiorno d'Italia. Beatificato nel 1893, fu canonizzato nel 1904.
Bibl.: Vita del b. G. M., scritta da un padre della medesima congregazione, Roma 1893.