IGINO, santo
Secondo Eusebio di Cesarea sarebbe succeduto a Telesforo nel 138 (Historia ecclesiastica IV, 10; Chronicon, ad a. 138), e sarebbe morto dopo quattro anni di episcopato (Historia ecclesiastica IV, 11, 6; Chronicon, ad a. 142). Ireneo di Lione è la fonte di Eusebio per altre notizie su I. (῾ϒγῖνοϚ, Hyginus, Yginus, Egenus, Viginus): durante il suo episcopato giunse a Roma Valentino, iniziatore dell'eresia che porta il suo nome, e fiorì Cerdone, considerato l'iniziatore delle dottrine eretiche poi sviluppate da Marcione (Ireneo di Lione, Adversus haereses I, 27, 1-2; III, 4, 3; Eusebio di Cesarea, Historia ecclesiastica IV, 10; 11, 1-2).
Nei due passi di Ireneo citati da Eusebio secondo il testo originale greco si legge propriamente che I. fu il nono nella successione apostolica, mentre di fatto è l'ottavo a contare da Lino senza sdoppiare Cleto da Anacleto, come risulta nella lista episcopale romana di Ireneo (Adversus haereses III, 3, 3). L'attribuzione a I. del nono posto nella serie dei vescovi di Roma, confermata dalla testimonianza di altri autori - Epifanio di Salamina, Panarion 41, 1, 5; 42, 1, 7; Cipriano, Epistula 74, 2, 4 - si può forse spiegare con l'influsso del numero di serie che spettava a I. nella lista che distingueva Cleto da Anacleto, o più semplicemente iniziando la lista dei vescovi di Roma non da Lino ma da Pietro. In ogni caso l'antica traduzione latina dell'opera di Ireneo in III, 4, 3 ha "octauus".
Altra notizia che Eusebio desume da Ireneo è che I. fu tra i vescovi di Roma che mantennero la pace senza imporre gli usi liturgici della propria Chiesa a quei cristiani che celebravano la Pasqua secondo il calendario liturgico giudaico il 14 del mese di nis¯an (Historia ecclesiastica V, 24, 14).
La notizia relativa a I. nel Catalogo Liberiano è lacunosa per le date di accesso e di morte di I., ma gli attribuisce un episcopato della durata di dodici anni, tre mesi e sei giorni. Il Liber pontificalis, nr. 10, gli assegna un pontificato di quattro anni, tre mesi e quattro giorni (tre nella prima redazione), ma le date di accesso e di morte, dal 138 al 149, meglio si convengono al periodo indicato dal Catalogo Liberiano. Poche, generiche e scarsamente verosimili sono le altre notizie riferite su di lui dal Liber pontificalis. I. sarebbe stato greco di nascita, originario di Atene, precedentemente filosofo, in tre ordinazioni avrebbe consacrato quindici presbiteri, cinque diaconi e sei vescovi, sarebbe stato sepolto presso il corpo di s. Pietro nel cimitero vaticano il 10 gennaio, e la sua morte sarebbe stata seguita da tre giorni di sede vacante. In particolare a I. sono attribuiti non meglio precisati provvedimenti nei confronti del clero.
Probabilmente la notizia che I. sarebbe stato filosofo deriva dal ricordo o dalla confusione con uno dei due omonimi scrittori latini del sec. I d.C., Gaio Giulio Igino detto il Bibliotecario e Igino l'Astronomo. I provvedimenti relativi al clero sono indicati con l'espressione "Hic clerum conposuit et distribuit gradus", che Duchesne interpreta nel senso di una regolamentazione dei costumi e delle attribuzioni del clero, con una più precisa definizione dei gradi gerarchici, forse riferibile all'istituzione dei gradi minori: se questa interpretazione si riferisce al senso dell'espressione del Liber pontificalis, ciò non significa tuttavia che veramente si debba attribuire a I. un provvedimento inteso in questo senso.
Il nome di I. doveva leggersi in una lista di vescovi di Roma alla data del 23 dicembre nel Martyrologium Hieronymianum. La data della sua depositio, l'11 gennaio, è stata accolta nel Martyrologium Romanum, che considera I. martire, diversamente dallo stesso Liber pontificalis. La sua commemorazione è stata tuttavia espunta nel Calendarium Romanum del 1969, in quanto I. non risulta martire, né si conosce il giorno della sua morte. A I. (Viginus) sono intitolate due delle decretali pseudoisidoriane. Fonti e Bibl.: Ireneo di Lione, Adversus haereses I, 27, 1, a cura di A. Rousseau-L. Doutreleau, Paris 1979 (Sources Chrétiennes, 264), pp. 348-49; III, 3, 3; 4, 3, a cura di A. Rousseau-L. Doutreleau, ivi 1974 (Sources Chrétiennes, 211), pp. 36-8, 50-1; Cipriano, Epistula 74, 2, 4, a cura di G.F. Diercks, Turnhout 1996 (Corpus Christianorum, Series Latina, 3C), pp. 566-67; Eusebio di Cesarea, Historia ecclesiastica IV, 10; 11, 1-2.6; V, 24, 14, a cura di E. Schwartz, Leipzig 1903 (Die Griechischen Christlichen Schriftsteller. Eusebius Werke, II, 1), pp. 320, 322, 324, 494-95; Id., Chronicon, ad aa. 138, 142, a cura di R. Helm, Berlin 1956 (Die Griechischen Christlichen Schriftsteller. Eusebius Werke, VII), p. 202; Le Liber pontificalis, a cura di L. Duchesne, I, Paris 1886, pp. 56-7, 131; Catalogo Liberiano, ibid., pp. 2-3; Epifanio di Salamina, Panarion 41, 1, 5; 42, 1, 7, a cura di K. Holl, Leipzig 1922 (Die Griechischen Christlichen Schriftsteller. Epiphanius Werke, II), pp. 91, 94-5; H. Delehaye, Commentarius perpetuus in Martyrologium Hieronymianum […], in Acta Sanctorum Novembris [...], II, pars posterior, Bruxellis 1931, pp. 662-63; Martyrologium Romanum […] scholiis historicis instructum, in Propylaeum ad Acta Sanctorum Decembris, ivi 1940, p. 15; Calendarium Romanum ex decreto sacrosancti oecumenici concilii Vaticani II instauratum auctoritate Pauli PP. VI promulgatum, In Civitate Vaticana 1969, p. 112. Fonti agiografiche: Bibliotheca Hagiographica Latina [...], I, Bruxellis 1898-99, p. 604. Decretali attribuite a I.: P. Hinschius, Decretales pseudo-Isidorianae et Capitula Angilramni [...], Lipsiae 1863, pp. 113-16. Studi: Ecclesiastica Historia [...] per aliquot studiosos et pios viros in urbe Magdeburgica, Centuria II, Caput X, Basileae 1562, coll. 212-13; C. Baronio, Annales ecclesiastici, II, Romae 1590, pp. 121, 124-25; [L.-S.] Lenain de Tillemont, Mémoires pour servir à l'histoire ecclésiastique des six premiers siècles, t. II, Venise 1732, pp. 252-53, 601; Acta Sanctorum [...], Ianuarii, I, Antverpiae 1643, pp. 665-66. A Dictionary of Christian Biography, III, London 1885, s.v., p. 184; Dictionnaire de théologie catholique, VII, Paris 1927, s.v., coll. 356-57; Vies des Saints et des Bienheureux, I, ivi 1935, s.v., pp. 203-04; E.C., VI, s.v., coll. 1596-97; Catholicisme, V, Paris 1962, s.v., col. 1124; A. Amore, Igino, in B.S., VII, col. 652; New Catholic Encyclopaedia, VII, Washington 1967, s.v., pp. 356-57; Lexikon der christlichen Ikonographie, VI, Rom 1974, s.v., col. 560; Biographisch-bibliographisches Kirchenlexikon, II, Hamm 1990, s.v., col. 1231; Lexikon für Theologie und Kirche, V, Freiburg 1996³, s.v., coll. 352-53; Il grande libro dei Santi. Dizionario enciclopedico, II, Cinisello Balsamo 1998, s.v., pp. 1083-84.