LORENZO, santo
Diacono della chiesa romana, secondo la tradizione nato nella Spagna, fu uno dei martiri che riscossero maggiore venerazione dal sec. IV in poi. S. Cipriano (Epist., 81, 1) narra che il papa Sisto II, tratto fuori dalle catacombe, fu ucciso il 6 agosto del 258, durante la persecuzione di Valeriano, con i diaconi Felicissimo e Agapito, mentre L., trattenuto perché consegnasse i supposti tesori della Chiesa, fu martirizzato il 10 dello stesso mese. L'incontro di L. col pontefice è una finzione poetica di S. Ambrogio e di Prudenzio, che non fecero che seguire la tradizione orale. Anche la tradizione che il martirio consistesse nell'essere arso sulla graticola, non ha testimonianze anteriori a S. Ambrogio. Dal Calendario Filocaliano al 354 e dagl'Itinerari, il luogo del suo sepolcro è indicato sulla Via Tiburtina, in agro Verani; quivi fu eretto da Costantino un piccolo oratorio, ampliato da Pelagio II (579-90) e riunito da Onorio (625-38) alla basilica là presso innalzata da Sisto III (432-440). Un'altra basilica fu eretta in suo onore da papa Damaso (384). La sua festa si celebra il 10 agosto.
L'immagine di S. Lorenzo appare per lo più nell'arte con lo strumento del supplizio - la graticola - o nella scena del martirio; ma è frequente anche con i suoi attributi: croce, borsa, libro sacro aperto al salmo: "Dispersit, dedit pauperibus". Nel Medioevo e nel Rinascimento furono diffuse le rappresentazioni della vita del santo, unite spesso alla vita di S. Stefano; importanti tra le altre quelle di S. Lorenzo fuori le Mura a Roma, della collegiata di Castiglione d'Olona, della cappella di Nicolò V al Vaticano, ecc. (V. tav.. CXXI).
Bibl.: Acta Sanctorum, agosto, II, pp. 485-532; Ch. Cahier, Caractéristiques des Saints, Parigi 1867; P. Franchi de' Cavalieri, S. L. e il supplizio della graticola, in Römische Quartalschrift, 1900, p. 159 segg.; K. Künstle, Ikonographie der Heiligen, I, Friburgo 1926, pp. 396-398.