Vescovo di Gubbio (Gubbio 1085 - ivi 1160). Studiò in patria nella collegiata di San Mariano e poi fra i canonici regolari di S. Secondo. Canonico e poi priore (1117 circa) della cattedrale, fu successivamente (1119) a Ravenna, in S. Maria in Porto, per apprendervi la famosa regola portuense che introdurrà nella sua canonica; tornato a Gubbio, i Perugini lo scelsero come vescovo della loro città, ma egli rifiutò: accettato poi, nel 1129, il vescovato di Gubbio, si adoperò intensamente per la riforma ecclesiastica e per la pacificazione tra i partiti cittadini; nel 1155 evitò la distruzione della città minacciata da F. Barbarossa. Canonizzato nel 1192, il suo corpo fu deposto sul Monte Ingino (cfr. Dante, Paradiso XI, 44); il suo culto è vivissimo, oltre che a Gubbio, a Thann, in Alsazia. Festa, 16 maggio.