UBALDO, santo
, Nato dalla nobile famiglia Baldassini a Gubbio (Perugia), fra il 1080 e il 1085, ivi morto il 16 marzo 1160. Studiò in patria, prima nella collegiata di S. Mariano, e poi fra i canonici regolari di S. Secondo; di qui fu richiamato a scopo di riforma in S. Mariano dal vescovo Giovanni da Lodi, e allo stesso scopo nel 1119 si recò a S. Maria in Porto (Ravenna) per apprendervi la regola canonicale ivi praticata, che ritornato in patria egli applicò nella sua canonica. Rifiutato il vescovato di Perugia, nel 1129 fu costretto da Onorio II ad accettare quello di Gubbio, che egli esercitò fino alla morte con spirito di riforma ecclesiastica e di pacificazione fra i partiti civili. La fama della sua santità e dei suoi miracoli, che già l'aveva circondato in vita, s'accrebbe dopo la morte: nel 1192 Celestino III lo canonizzò. Il suo corpo è conservato incorrotto nella basilica costruita in cima al "colle eletto del beato Ubaldo" (Dante, Paradiso, X, 44), ai cui piedi si stende Gubbio. Il culto di S. Ubaldo è vivissimo, oltreché a Gubbio, anche nella cittadina di Thann in Alsazia. La sua festa cade il 16 maggio. Intimamente connessa col culto di S. Ubaldo è la corsa dei "ceri", che si svolge a Gubbio ogni anno alla vigilia della festa del santo, cioè il 15 maggio.
Bibl.: L. Giampaoli, S. U., canonico regolare lateranense vescovo di Gubbio, voll. 2, Rocca S. Casciano 1885-86; P. Cenci, Vita di S. U., Gubbio 1924.