VILFRIDO, santo
, Vescovo, nato verso il 634 nel regno anglosassone di Northumbria e morto il 3 ottobre 709. Dal padre fu inviato alla corte del re Oswy dove entrò nelle grazie della regina Eanfleed. Questa lo inviò nel celebre monastero scotto di Lindisfarne; aveva quattordici anni ma non vi volle ricevere la tonsura. Passò quindi nel regno di Kent e dopo un anno, nel 653, lasciò l'Inghilterra con Benedetto Biscop e giunse a Roma dove l'arcidiacono Bonifacio lo istruì sulla questione orientale (monotelismo) e sulla regola benedettina e lo introdusse presso papa Eugenio. Ritornò a Lione dove ricevette la tonsura dall'arcivescovo e rimase con lui tre anni. Ritonnò quindi nel Northumberland nel 658. Nel 661 ebbe dal suo amico Egfrido figlio del re il monastero di Ripon che i monaci scotti avevano lasciato per seguire le loro usanze. V. fu sin d'allora il più risoluto avversario di queste usanze, persuaso che si dovessero seguire dagli Anglosassoni le usanze romane soprattutto circa la data della celebrazione della Pasqua. Nel 663 fu ordinato prete da Agilberto, vescovo di Dorchester e poi di Parigi; nel 664 sostenne nel monastero di Whitby con Colman, vescovo scotto di Lindisfarne, il celebre contraddittorio che convinse il re Oswy in favore delle usanze romane. Nominato vescovo di York, V. passò nelle Gallie e fu consacrato da Agilberto e da altri Vescovi franchi a Compiègne; ma mentre egli era assente il re Oswy fece consacrare in sua vece lo scotto Chad (Ceadda); perciò .V. al suo ritorno nel 666 si ritirò a Ripon ed esercitò il suo ministero nel Kent dove mancava il vescovo. Ma nel 669 l'arcivescovo Teodoro cacciava Chad e perciò V. rientrò nel suo vescovato, introdusse la regola benedettina nei monasteri e attese a estirpare le usanze scotte o irlandesi, mantenendosi campione della tradizione romana.
Bibl.: Scrisse la vita di V. il suo discepolo Eddi, in Rerum Britannicarum medii aevi scriptores; cfr. Beda, Hist. Eccles., V, c. 19; F. Cabrol, L'Angleterre chrétienne avant les Normands, Parigi 1909; biografia in Dictionnary of national biography, LXI, p. 238.