SÃO SALVADOR da Bahia de Todos os Santos (o più brevemente São Salvador o Bahia; A. T., 155-156)
Capitale dello stato di Bahia, nel Brasile. Sorge sul lato orientale della vasta baia di Todos os Santos, amplissima insenatura della costa atlantica posta a circa 1300 km. a NNE. di Rio de Janeiro, protetta ad oriente dalla penisola rocciosa che termina col capo S. Antonio e chiusa a S. dall'isola di Itaparica: il porto, che può accogliere intere flotte, si allarga davanti alla città ed è protetto dai venti di est, ma vi si propagano da SE. le onde di alto mare impedendo alle navi maggiori di attraccare alle banchine; soltanto da poco tempo esse possono accostarsi al nuovo molo costruito davanti alla Dogana.
Fondata nel 1549 da Tommaso de Sousa, primo governatore generale del Brasile, fu sede del governo della colonia fino al 1763, quando la capitale fu trasportata a Rio de Janeiro, e quindi ad essa è legata la storia di oltre due secoli del Brasile coloniale, durante i quali São Salvador era la città più ricca e signorile di tutta la costa atlantica dell'America Meridionale, il mercato più importante e il porto più attivo del Brasile. Anche dopo il 1763 conservò la sua importanza economica e commerciale come centro del ricco e vasto territorio del Brasile tropicale e come sbocco della fertilissima zona che circonda la baia, il famoso reconcavo, con le sue piantagioni di canna da zucchero, di tabacco e di cacao, in cui sorgono numerose cittadine e ville, centri agricoli e insieme industriali (zuccherifici, cotonifici, manifatture di tabacchi) come Nazareth, Magarogipe, São Felix, Cachoeira e Santo Amaro, o celebri mercati di bestiame come Feira de Santa Anna. Secondo il censimento federale del 1920 contava 283.422 ab. saliti a 352.000 nel 1933, venendo al quarto posto tra le città brasiliane, dopo Rio de Janeiro, São Paulo e Recife.
Sul fianco interno della penisola che limita la baia la città si estende su due piani e vista dal mare appare come un grande agglomerato di edifici disposti ad anfiteatro sullo scenario delle colline. La parte bassa (Cidade baixa o Praya) rimane ancora, nonostante tutti gli allargamenti delle banchine, una infilata di strade strette che si allungano per circa sette km., orlando la costa dal faro della Barra fino alla penisola di Itapagipe ed è formata nelle parti eccentriche dai quartieri più poveri dei lavoratori del porto e specialmente dei Negri tanto numerosi a Bahia, mentre nella sezione centrale costituisce la città del porto e del commercio, dove trovano posto i magazzini, gli uffici commerciali, le banche, i consolati, la dogana, le case di esportazione: zona rumorosa, vivace e turbinosa durante il giorno, deserta e silenziosa nella notte.
La città alta è distesa sopra un altipiano ondulato, a una sessantina di metri più in alto, separata dalla città bassa da una fascia ripidissima, e vi si accede per mezzo di stretti vicoli a rampe, di moderne strade carrozzabili, di due funicolari e di due ascensori elettrici: è questa la città degli organi governativi, delle chiese e dei conventi, degl'istituti scientifici e di educazione, dei teatri e dei ritrovi, ma specialmente la vera città di residenza, formata di numerosi e magnifici quartieri signorili moderni. Piazze assai ampie, vie di tipo europeo come la Rua das Princezas e la Rua São Bento e, nei nuovi quartieri, splendide arterie alberate come la Avenida Victoria, la Avenida 7 de Setembre lunga 4 km., e viali di palme secolari rendono bello ed attraente il panorama della città, cui dànno lustro le numerosissime chiese (più di 70) e i grandi couventi. Ricordiamo tra le prime la cattedrale, già collegiata dei gesuiti, costruita nel 1570, la chiesa della Sede e quelle del Carmine, di São Francisco, di São Pedro Velho, tutte di stile portoghese-coloniale, barocche all'eccesso e cariche nell'interno di decorazioni e di ornati. vastissimi i conventi dei benedettini, dei francescani, dei carmelitani, dei cappuccini italiani e il collegio dei salesiani, i quali hanno costruito nel sobborgo di Nazareth, al Largo Almeida Couto, il Liceo del Salvatore, ottima scuola di arti e mestieri. Frequentatissimo infine il Santuario del Bomfin.
Tra gli edifici pubblici sono notevoli il palazzo del governo, ricostruito recentemente dall'architetto italiano F. Santoro, il municipio, il palazzo del tribunale superiore, la sede della facoltà di medicina, il gabinetto portoghese di lettura: moltissime poi le abitazioni dei ricchi piantatori che lungo le larghe avenide dispiegano il loro sfarzo, spesso barocco o di cattivo gusto, entro la cornice di magnifici giardini.
Nonostante tutti gli abbellimenti moderni Bahia non ha assunto l'aria di città cosmopolita che hanno Rio e São Paulo, ma conserva invece al massimo il carattere brasiliano-coloniale che le conferiscono i numerosi monumenti del suo passato di antica capitale. Essa è anche un centro culturale importante e possiede una facoltà federale di medicina, la più antica e più frequentata del Brasile settentrionale, una facoltà di giurisprudenza e un politecnico, una scuola normale, istituti culturali e scientifici, un'accademia di belle arti e varî ginnasi e collegi per l'istruzione media.
A Bahia fanno capo alcune linee ferroviarie, tra le quali la São Salvador-Joazeiro che giunge al Rio São Francisco ed è destinata a proseguire fino al Maranhão, e i servizî di navigazione costiera organizzati in modo da concentrarvi tutto il movimento commerciale dello stato. Il porto è assai attivo e vi fanno scalo tutte le linee regolari brasiliane, numerose linee nordamericane, inglesi, tedesche, francesi ed anche una linea da carico italiana.