Ciasca, Sapori e Fanfani
Sia Raffaele Ciasca (Rionero in Vulture 1888-Roma 1975) sia Armando Sapori (Siena 1892-Milano 1976) condivisero con Luzzatto rapporti di amicizia e interessi scientifici.
Il primo si formò prima presso l’Università di Napoli e poi all’Istituto superiore di Firenze. Il suo legame con Luzzatto data dal 1918, e venne rafforzato dal rapporto con Salvemini e dai medesimi ambiti di ricerca, rivolti alla storia economica e sociale italiana. Fra le sue opere: L’arte dei medici e speziali nella storia e nel commercio fiorentino dal sec. XII al XV (1927); Il problema della terra (1963); Aspetti economici e sociali dell’Italia preunitaria (1973).
Sapori, dapprima archivista, iniziò a insegnare storia economica a Ferrara nel 1932 e, in seguito, a Firenze e a Milano. Al centro delle sue ricerche pose la figura del mercante (di rilievo anche nella produzione di Luzzatto) facendone uno snodo fondamentale della genesi del capitalismo. Fra le sue opere: La crisi delle compagnie mercantili dei Bardi e dei Peruzzi (1926); Una compagnia di Calimala ai primi del Trecento (1932); Les marchands italiens au moyen-âge: conférences et bibliographie (1952).
Dedicata al tema, centrale nella produzione luzzattiana, della genesi del capitalismo è anche l’opera più celebre di Amintore Fanfani (Pieve S. Stefano 1908-Roma 1999), ossia Cattolicesimo e protestantesimo nella formazione storica del capitalismo (1934, 19442), secondo Fanfani legata, contro la tesi weberiana, non al mondo protestante, ma alla cattolica ‘civiltà comunale’. Uomo politico di spicco nell’Italia del secondo dopoguerra e studioso di storia economica, Fanfani insegnò a Milano (a partire dal 1936), a Venezia (dove sostituì proprio Luzzatto a seguito dell’epurazione del 1938) e a Roma.