SAQQĀRAH
(XXX, p. 821; v. anche egitto: Archeologia, App. II, I, p. 821; III, I, p. 515; IV, I, p. 649)
L'importanza dei risultati archeologici realizzati negli ultimi anni nella zona prestigiosa della necropoli di S. consiglia di organizzarne il quadro di aggiornamento distinguendo l'attività missione per missione. L'Egypt Exploration Society e il Rijksmuseum van Oudheden di Leida hanno continuato le indagini nel settore sud-ovest (dove a partire dal 1975 era stata riportata alla luce la tomba che il generale Horemheb si era fatta costruire prima di salire al trono verso il 1340 a.C.).
La missione anglo-olandese (direttore G.T. Martin) ha proceduto al restauro delle soprastrutture dell'imponente monumento, sicché il visitatore odierno riceve una forte impressione di completezza dall'insieme. La stessa missione ha localizzato nel 1986 la cappella funeraria di Maia, capo del tesoro del faraone Tutankhamon, e ne sta eseguendo il restauro. Le vicende di questo monumento somigliano a quelle della tomba di Horemheb: soprastrutture già note nel secolo 19° e blocchi decorati dispersi in vari musei; è di grande rilevanza archeologica la scoperta delle stanze sotterranee della cappella, le cui pareti sono coperte da rilievi dipinti. Adiacente alla tomba di Horemheb, la missione anglo-olandese ha scoperto una nuova sepoltura monumentale, la tomba del capo del tesoro regio Tia e di sua moglie, anch'essa di nome Tia, sorella di Ramesse ii; il monumento è caratterizzato dalla presenza di una piramide, di ridotte dimensioni, costruita con blocchi di pietra.
La Francia è presente a S. con due missioni distinte. A S. sud, la Mission Archéologique Frana̧ise de Saqqara diretta da J. Leclant porta avanti dal 1972 l'esplorazione e la ricostruzione della piramide di Pepi i (6ª dinastia), attorno alla quale ha anche individuato di recente (1988-89) la presenza di quattro nuove piramidi satelliti delle regine di Pepi i (si sono così conosciuti i nomi di Nebunet e di Meritites); l'indagine è ancora in corso e si attendono altri importanti sviluppi. Un'altra missione, diretta da A.P. Zivie, è attiva dal 1980 nella zona della falaise nord di S. e nell'area del Bubasteion (catacombe dei gatti sacri); le tombe rupestri scavate nella falaise sono della 18ª dinastia, fino all'epoca amarniana, e i loro titolari erano alti personaggi della corte: il cancelliere Nehesy, vissuto al tempo di Hatscepsut-Tutmosi iii, e due funzionari del tesoro al tempo di Amenofi iii, di nome Merira e Merisekhmet. L'ipogeo più importante è quello del visir Aperia (o Aper-El), un semita egittizzato di epoca amarniana (era anche ''primo servitore di Aton''); lo stile dei rilievi che ornano le pareti della tomba è tipico del tempo del faraone Ekhnaton.
L'Italia è presente a S. con la missione dell'università di Pisa, diretta da E. Bresciani; dal 1974 vengono esplorate le tombe ipogee d'epoca saitica scavate nella falesia a sud dell'area del Bubasteion (l'ipogeo di Pascerientaisu, scoperto dalla missione pisana nel 1975, è stato rimesso in uso e decorato nel 4° secolo a.C.).
La più importante è certamente la splendida tomba rupestre di Bakenrenef (L. 24=B), visir di Psammetico i, che fu usata come tomba di famiglia per circa un millennio, dal 7° secolo a.C. al 2° d.C., e che ha restituito, in anni d'indagine nei pozzi e nelle gallerie, più di mille reperti, fra i quali una grande tela dipinta per uso funerario, eccezionale per i temi religiosi scelti, per la decorazione, per lo stile, per la conservazione dei colori; la galleria sud, scoperta dalla missione pisana, ha conservato i sarcofagi litici di Padineit, visir durante la 30ª dinastia, di suo padre Horiraa e di altri appartenenti alla famiglia. Il rivestimento della tomba di Bakenrenef consisteva in blocchi di calcare finemente scolpiti; nella sala a pilastri scavata nella roccia, la volta è ornata da figure delle ''Ore del giorno e della notte'', davanti a ognuna delle quali sta l'immagine del visir Bakenrenef in adorazione. La tomba ha subito grandi guasti da parte di ladri di antichità ai primi del 20° secolo (intere pareti e parti di soffitto si trovano presso musei europei e americani), ma la missione archeologica dell'università di Pisa sta realizzando un progetto di restauro del complesso monumentale di Bakenrenef.
L'università del Cairo ha effettuato alcuni scavi, con la direzione di S. Tewfik, nella necropoli ramesside di S. sita nella zona della causeway di Unas; sono state scoperte tombe con pozzi e soprastrutture con piccole piramidi, appartenute ad alti funzionari del tempo di Ramesse ii (13° secolo a.C.).
Bibl.: Fondamentale il notiziario archeologico e bibliografico che annualmente J. Leclant pubblica in Orientalia. Le recenti scoperte nella zona di S. sono state descritte dai direttori delle varie missioni, egiziane e straniere, e illustrate ottimamente, in Les dossiers d'Archéologie, 146-47 (1990).