SASSOLITE (sinon. Sassolino)
È l'acido ortoborico naturale H3BO3; deve il suo nome a Sasso, località della provincia di Pisa, ove fu ritrovato da Paolo Mascagni (1779); prima si indicava con il nome di sale sedativo di Homberg, così anche da Uberto Francesco Hoefer che per primo lo trovò in Toscana nel 1777 nella regione dei soffioni e lagoni boraciferi, nel lagone Cerchiaio di Monterotondo. Cristallizza nel sistema triclino con le costanti cristallografiche a : b : c − 1,7329 : 1 : 1,9228; α = 92° 30′; β = 104°25′; γ = 89°49′ (Haustofer). Peso specifico 1,48; durezza 1. Si presenta in lamine cristalline a lucentezza madreperlacea, untuose al tatto, di colore bianco, o in minuti cristalli prismatici, pseudoesagonali, spesso aciculari, talora nell'insieme giallognoli per associazione di zolfo, come a Vulcano (Isole Lipari). Viene a giorno nei soffioni boraciferi della Toscana, trasportato dal vapor d'acqua, e nella loro regione si trova disciolto nelle acque, deposto in croste e feltri di minuti cristalli sia alla superficie del terreno, sia al di sotto. In soluzione è presente in alcune acque minerali, così in quelle di Salsomaggiore; come efflorescenza, si è formato e si forma nel cratere di Vulcano. A Larderello annualmente se ne producono oltre 5000 tonn. (v. borico, acido, vol. VII, pag. 488).