SAURIAS (Σαυρίας)
Pittore di Samo, è ricordato solo da Atenagora (v.) come inventore della skiagraphìa (Legatio pro Christianis, 14).
L'attribuzione di questa invenzione e l'origine del pittore, hanno suggerito un confronto con gli artisti samî del V sec. a. C., Agatharkos e Apollodoros interessati a problemi prospettici (v. pittura). Tuttavia il fatto che il nome di S. sia compreso da Atenagora nel gruppo dei più antichi pittori greci, in un discorso sull'origine delle arti, porta necessariamente all'età arcaica, e non è sufficiente a spiegare un eventuale equivoco di Atenagora l'ipotesi che nei primi secoli dell'èra volgare potesse essere considerato come uno dei primi pittori un artista del V sec. a. C. (Lippold): del tutto particolare è infatti il senso di una simile affermazione in Quintiliano a proposito di Polignoto (v.). La difficoltà ad ammettere l'alta arcaicità di S. nasce dal voler dare al termine skiagraphìa in Atenagora il senso pregnante che esso indubbiamente ha nelle fonti a proposito di Apollodoros, come di prospettiva e scenografia (v. platone e aristotele). È evidente invece dal contesto che Atenagora usa la parola nel suo trasparente significato etimologico: "Saurias aveva trovato il disegno delle ombre, tracciando il contorno (dell'ombra) di un cavallo al sole, Kraton la pittura, riempiendo (di colore) su di una tavola bianca l'ombra di un uomo e di una donna...". L'aneddoto del cavallo è raccontato anche su papiri, purtroppo con la perdita del nome del pittore cui si riferiva (laterculi Alexandrini, col. 6). Attraverso di esso la figura di S. si caratterizza in modo simile a quella di Kleanthes di Corinto, qui linearem invenit nella tradizione accolta da Plinio, e che Atenagora stesso nomina senza peraltro qualificarne l'attività. La fonte di Atenagora non era dunque molto diversa da quella di Plinio, il quale pure accennava ad un'ipotesi sull'origine della pittura a Sicione: Atenagora è il solo che dà il nome anche del pittore di Sicione, Kraton, e con S. accenna evidentemente ad un terzo filone di pittura arcaica originato a Samo.
La realtà storica e l'antichità di quest'ultimo è documentata dal ritrovamento all'Heraion di Samo di un frammento di fregio dipinto su pietra calcarea, con guerrieri in marcia, riferibile ad età subgeometrica: la perdita del colore, rivela il segno grafico nettamente inciso che regge il contorno delle figure (si scorge un profilo di testa con elmo e, davanti, la punta della lancia portata verticalmente).
Monumenti considerati. - Frammento di calcare con fregio dipinto, Samo, Antiquarium dello Heraion: E. Buschor H. Schleif, in Ath. Mitt., lviii, 1933, p. 157, fig. 8; p. 173, fig. 17; Beilage, p. 47, 4; D. Ohly, ibid., lxvi, 1941, tav. 23; A. Rumpf, Malerei und Zeichnung, in Handbuch der Archaeologie, iv, 1, 1953, p. 29, fig. 2.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. d. griech. Künstler, II, Stoccarda 1889, p. 4; J. Overbeck, Schriftquellen, n. 381; E. Pernice, Handbuch der Archaeologie, I, 1939, pp. 298, 304; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, II A, 1923, c. 261, s. v.; H. Diels, Abhandl. d. Preuss. Akad. d. Wissensch., Berlino 1904.