SAVANA
. Con questo termine fitogeografico si indicano quelle formazioni di Graminacee che coprono più o meno vaste pianure, il periodo di riposo delle quali corrisponde alla stagione secca, dopo la quale i ciuffi di alte graminacee si sviluppano con grande rapidità, e che come elementi accessorî sono accompagnate da alberi tropicali, a fogliame caduco, con epifite e scandenti legnose o erbacee.
Mentre le savane dell'Africa sono caratterizzate da una grande aridità, quelle della Guiana (descritte e studiate da Schomburck) sono intersecate e percorse da ruscelli, i più piccoli dei quali durante la stagione secca sono perfettamente asciutti. Dove il suolo resta umido si sviluppano formazioni di foresta tropicale con Palme, Felci, Scitaminee, ecc., che formano una sorta di piccole oasi: la vegetazione erbacea di queste savane guianesi è formata da Graminacee delle tribù delle Cloridee e delle Festucee, da Ciperacee dei generi Cyperus, Isolepis, Hypolytrum, cui si aggiungono erbe spinose, piante legnose e, sulle colline, piccoli alberi come Curatella americana e Byrsonima verbascifolia: la Proteacea Roupala forma ammassi omogenei d'aspetto assai rimarchevole. Il periodo delle piogge va da aprile ai primi d'agosto e allora la savana è di un bel colore verde brillante e comincia a fiorire, alla metà di ottobre prende invece la colorazione gialla dei campi disseccati, e tale colore permane fino alla nuova epoca delle piogge.
La fisionomia delle Graminacee che costituiscono la savana è legata non solo al clima e al comportamento delle due stagioni secca e piovosa ma anche alla natura del terreno, alla sua maggiore o minore permeabilità, come dimostrano le osservazioni fatte sulle savane dei diversi territorî africani, e quindi si alternano forme umili che non superano un metro d'altezza con grandi Graminacee come il Saccharum spontaneum che va da 2 a 4 m. d'altezza, l'Andropogonea che nelle regioni del Nilo è chiamata adar, alta fino a 6 m., e che è forse la più grande specie erbacea conosciuta.
Dalla savana, se aumentano le condizioni d'umidità del suoli, si passa alla foresta tropicale: invece se scompare la vegetazione arborea si hanno le steppe a graminacee.
Fauna. - Gli abitanti delle savane e loro predatori, le cui specie variano secondo la regione zoogeografica che si considera, sono in generale atti alla corsa e al salto. Predominano gli erbivori. Nella tipica savana africana, disseminata di alberi isolati, specialmente acacie, l'animale più caratteristico di quello speciale ambiente è la giraffa, il cui lunghissimo collo permette di strappare con la lingua digitiforme le foglie degli alberi. Vi abbondano altresì zebre e antilopi di numerose specie e poi leoni, leopardi, scimmie terragnole e l'oritteropo o formichiere africano, il quale scava i termitai che sono quivi numerosissimi. Le Volturine e altre galline di Faraone sono pure frequentatrici della savana. Anche la giungla indiana è una specie di savana, popolata di antilopi e di cervi, che offrono preda abbondante alla tigre, il cui manto rigato in senso verticale s'intona coi tronchi sottili ed eretti dei bambù. Gli elefanti, indiani e africani, sono pure abitatori di questo ambiente. Nell'America Settentrionale le grandi praterie del Canada e della vallata del Mississippi erano un secolo addietro popolate dal Bisonte, mentre quelle dell'America Meridionale sono ricche di Nandù, di Cripturiformi e di Palamedee e quelle dell'Australia di Canguri e di Emù. La graduale scomparsa di alberi conduce ad altra forma di ambiente, la steppa, caratteristica dell'Eurasia; però la fauna della savana e quella della steppa sono molto simili. Nelle grandi praterie numerosi rettili si annidano fra l'erba e migliaia d'insetti sfoggiano vivacissimi colori e corrono sul suolo, nascosti fra la vegetazione.