BELLI, Saverio
Nacque a Domodossola il 25 maggio 1852 da Carlo e da Giuditta Silvetti. Studiò a Domodossola nel collegio dei rosminiani sotto la guida del filosofo G. Calza e del naturalista G. Gagliardi. Nel 1869 si iscrisse alla facoltà di medicina a Torino; per tre anni fu assistente volontario nell'Istituto di anatomia normale. Nel 1881 conobbe O. Mattirolo che lo orientò verso la botanica e iniziò escursioni per costituire erbari in Piemonte, Liguria e a Napoli, dove il B. rimase tra il 1883 e l'inizio del 1884 e fu compagno di G. A. Pasquale. Nel 1884, tornato a Torino, entrò a far parte dell'Istituto botanico torinese come assistente di G. Gibelli e collega di O. Mattirolo. Iscrittosi frattanto alla facoltà di scienze naturali, si laureò nel 1887. Nel 1889 divenne aiuto del Gibelli. Incaricato il 1º genn. 1900 dell'insegnamento della botanica e della direzione del R. Orto botanico di Torino, il 1º dic. 1901 il B., che già aveva pubblicato notevoli studi sul Hieracium, fu chiamato professore straordinario di botanica e nominato poi ordinario nel 1905 nell'università di Cagliari, dove rimase per otto anni, dedicandosi allo studio della flora fanerogamica e crittogamica della Sardegna.
Il B. fu membro della R. Accademia delle scienze di Torino e della Società Alzate del Messico. I suoi lavori comprendono studi di anatomia, fisiologia e sistematica dei vegetali. Studiò il genere Trifolium e redasse una monografia dei trifogli italiani distribuita in 10 grandi lavori, raccolti nelle Memorie ed atti della R. Accad. delle scienze di Torino, di cui sette, dal 1887 al 1901, compilati in collaborazione con il suo maestro G. Gibelli.
Il B. riscontrò che l'esistenza dell'endoderma e del periciclo, cioè di quegli strati parenchimatosi che delimitano esternamente il fascio vascolare, aderendo al libro molle, non è dimostrabile nei trifogli e in molte altre piante. Ne conseguiva che le produzioni fibrose a ridosso di ciascun fascio nella struttura primaria di quasi tutte le specie di Trifolium non appartenevano al periciclo ma al libro e cioè facevano parte del tessuto fascicolare e non del connettivo fondamentale. Queste osservazioni, in seguito generalmente accettate, contraddicevano la teoria stelica di Ph.-E.-L. van Thiegem, la più alta autorità nella botanica francese alla fine dell'800, che supponeva l'esistenza costante delle due regioni anatomiche.
Il B. costituì una collezione di Hieracium che donò al museo di Torino, accompagnata da una biblioteca ieraciologica. Stabilì la chiave dicotomica delle specie del genere Hieracium che crescono in Italia, divenuta parte del compendio della Flora analitica d'Italia di A. Fiori. Amico fraterno dello ieraciologo francese C. Arvet Touvet, con il quale ebbe scambio di opinioni e di dati scientifici, dopo la sua morte (19 13) passò a ricerche di carattere filosofico sull'origine delle specie.
Ottenuto il collocamento a riposo per le cattive condizioni di salute e impedito da una diminuzione della vista, il B. ritornò a Torino, dove morì il 7 aprile del 1919.
Opere: in collab. con G. Gibelli: Trifolium Barbeyi novam speciem..., in Atti d. R. Acc. d. scienze di Torino, XXII(1887), pp. 610-612 e tav.; Intorno alla morfologia differenziale esterna ed alla nomenclatura delle specie di "Trifolium" della sezione "Amoria" Presl. crescenti spontanee in Italia. Nota critica, ibid., pp. 628-672; Rivista critica e descrittiva delle specie di "Trifolium" italiane e affini, comprese nella sezione "Lagopus" Koch. Saggio di una monografia dei Trifolii italiani, in Mem. d. R. Acc. delle scienze di Torino, s. 2, XXXIX (1888), pp. 245-426 (9 tavv.); Rivista critica delle specie di "Trifolium" italiane comparate con quelle del resto d'Europa e delle regioni circunmediterranee delle Sezioni "Galearia" Presl., "Penamesis" Presl., "Micrantheum" Presl., ibid., s. 2, XLI (1890), pp. 149-224 (3 tavv.); Rivista critica delle specie di "Trifolium" italiane comparate con quelle del resto d'Europa e delle regioni circunmediterranee della sezione "Trigantheum" Nobis ("Mistyllus" Presl. P. P.), ibid., s. 2, XLII (1891), pp. 179-222 (e tavv.); Rivista critica delle specie di "Trifolium" italiane comparate con quelle del resto d'Europa e delle regioni circunmediterranee delle sezioni "Calycomorpolium" Presl., "Cryptosciadium" Celak, ibid., s. 2, XLIII (1892), pp. 169-228 (3 tavv.). Da solo pubblicò: Rivista critica delle specie di "Trifolium" italiane comparate con quelle straniere della sezione "Lupinaster" (Buxbaum), ibid., XLIV (1893), pp. 231-292 (2 tavv.); Endoderma ePericiclo nel gen. "Trifolium" in rapporto colla teoria della Stelia di van Thiegem e Douliot. Osservazioni anatomico-critiche, ibid., s. 2, XLVI (1896), pp. 353-443; I "Hieracium" di Sardegna. Rivista critica delle specie note della Flora Sarda di Moris e del Catalogo di W. Barbey. Specie nuove per la Sardegna e notizie sul "H. crinitum" Sibth. Sm., ibid., s. 2, XLVII (1897), pp. 421-498; Botanica sistematica, in Nuova Enciclopedia agraria, Torino 1898; Chiave dicotomica per la determinazione delle principali specie crescenti in Italia del gen. "Hieracium", in A. Béguinot, A. Fiori, G. Paoletti, Flora analitica d'Italia, III, Padova 1904, pp. 442-505.
Bibl.: G. Negri, Commemorazione di S. B., in Annali di R. Accad. d'agricoltura di Torino, LXII (1919), pp. 129-151; O. Mattirolo, Commemorazione di S. B., in Atti d. R. Accademia delle scienze di Torino, LV (1919-1920), pp. 8-30.