SAVOIA ACAIA, Ludovico di
SAVOIA ACAIA, Ludovico di. – Nacque fra il 1364 e il 1366, probabilmente in Piemonte; fu il secondo dei figli nati da Giacomo, principe di Savoia Acaia, e dalla sua terza moglie, Margherita di Beaujeu.
I domini di Giacomo, che apparteneva a un ramo collaterale di casa Savoia, erano tenuti in feudo dal ramo comitale e si estendevano su buona parte del Piemonte sabaudo, tra il Canavese a nord e l’alto corso del Po a sud. Tra il 1359 e il 1360 Giacomo aveva impegnato Amedeo VI in uno scontro militare che si era concluso con la sua sconfitta e con la confisca dell’appannaggio, restituitogli nel 1363 con l’eccezione del Canavese, in un contesto di ormai totale egemonia dei conti sul settore piemontese dei domini sabaudi.
I primi anni della vita di Ludovico furono segnati dalla lotta per la successione al principato di Savoia Acaia. Nel 1366 Giacomo dispose che il dominio dell’appannaggio e il titolo, puramente nominale, di principe d’Acaia dovessero spettare, dopo la sua morte, ai figli avuti da Margherita di Beaujeu; risultava così estromesso dalla successione un altro figlio, Filippo, natogli dal precedente matrimonio con Caterina di Vienne e inizialmente designato come erede. Filippo reagì occupando militarmente gran parte del principato. Ludovico e il suo fratello maggiore Amedeo (v. la voce in questo Dizionario) furono condotti dalla madre in Savoia, ma ritornarono in Italia, insieme con Margherita e la contessa reggente Bona di Borbone, dopo la morte di Giacomo, avvenuta nel maggio del 1367. La crisi dinastica si chiuse l’anno successivo, quando un arbitrato di Amedeo VI attribuì il diritto di successione al principato ad Amedeo di Savoia Acaia. Filippo morì in prigionia ad Avigliana nel 1368.
Ludovico e Amedeo trascorsero l’infanzia alla corte comitale di Savoia; il conte esercitò la tutela sulle giurisdizioni principesche fino al 1377, quando Amedeo uscì dalla minore età e si insediò in Piemonte.
Nel periodo immediatamente successivo Ludovico operò nel seguito armato di Amedeo VI; tra il 1382 e il 1383 partecipò alla spedizione sabauda in Italia meridionale contro Carlo III di Durazzo e in aiuto di Luigi I d’Angiò, durante la quale Amedeo VI perse la vita. Negli anni Novanta ricoprì vari incarichi politici e militari: dal 1391 fece parte del Consiglio di reggenza che affiancò Bona di Borbone nel governo dei domini sabaudi per conto dell’infante Amedeo VIII; nel 1396 accompagnò il fratello nella spedizione contro il Marchesato di Monferrato, conclusasi con la sottomissione del Comune di Mondovì.
Ludovico succedette come principe di Savoia Acaia ad Amedeo, morto senza eredi maschi il 7 maggio del 1402. Come nel caso del fratello, le scelte di Ludovico in materia militare e diplomatica furono pienamente in linea con le politiche del ramo comitale. Nel 1403 l’alleanza fra i due rami fu rafforzata dal matrimonio di Ludovico con Bona di Savoia, figlia di Amedeo VII. Nel 1403, grazie alla mediazione francese, il principe stipulò una tregua con il Marchesato di Monferrato, che interruppe per alcuni anni il conflitto che opponeva, dal decennio precedente, i Savoia ai marchesi. I rapporti con il Regno di Francia peggiorarono a partire dall’anno successivo, quando il re Carlo VII reclamò la fedeltà del Marchesato di Saluzzo e, di fronte all’opposizione sabauda, confiscò le giurisdizioni detenute in Francia da Amedeo VIII e Ludovico di Savoia Acaia. Il principe reagì imprigionando gli ambasciatori francesi e attaccando i domini dei Saluzzo, a cui strappò (1410) Polonghera e Pancalieri; il conflitto si concluse con una pace stipulata nel 1413, favorevole ai Savoia. Nel frattempo la guerra con i marchesi di Monferrato per il controllo del Monregalese, riaccesasi nel 1407, si era chiusa definitivamente nel 1411.
Ludovico ebbe buoni rapporti con il potere imperiale: nel 1412 ricevette a Torino l’imperatore Sigismondo di Lussemburgo, che lo creò vicario in Piemonte e conte palatino. Nell’ambito dello scisma d’Occidente Ludovico si allineò in un primo tempo alla politica di Amedeo VIII, di osservanza avignonese, e sostenne l’antipapa Benedetto XIII; nel secondo decennio del Quattrocento mantenne una posizione più cauta, in attesa delle decisioni del Concilio di Costanza, ed entrò in rapporti anche con il papa dell’obbedienza pisana Giovanni XXIII, da cui ottenne la conferma della fondazione dello Studium torinese. Non sono noti tentativi, da parte di Ludovico, di riottenere il controllo sul principato d’Acaia.
Negli anni di Ludovico i rapporti istituzionali fra il potere centrale e le comunità dominate non subirono variazioni rispetto agli assetti precisatisi negli anni della reggenza di Amedeo VI; fece eccezione lo scioglimento (1418) della societas di Popolo di Moncalieri, presto seguita da quella torinese. Ludovico confermò la funzione di Pinerolo e del suo castello come centri amministrativi e archivistici dell’appannaggio. Durante il suo principato, tuttavia, emerse con chiarezza la nuova centralità di Torino, favorita soprattutto dalla migliore posizione geografica.
A partire dal 1403 Ludovico promosse l’ampliamento dell’antico castrum di porta Fibellona (l’attuale palazzo Madama), le cui dimensioni furono raddoppiate, e un rifacimento della circostante platea castri, reso necessario dalla funzione di rappresentanza ora ascritta al luogo. Sempre a Torino Ludovico mise in funzione, nel 1404, uno Studium generale, animato inizialmente da docenti provenienti da Pavia e da Piacenza, intimoriti dall’instabilità politica dei territori viscontei dopo la morte di Gian Galeazzo (1402). L’istituzione ebbe un avvio stentato: operò a intermittenza fino alla conclusione della guerra con i marchesi di Monferrato e subì vari spostamenti di sede nei primi decenni del Quattrocento; il suo finanziamento, che all’inizio ricadde in gran parte sul Comune torinese, dipese, a partire dagli anni Dieci, dalle contribuzioni di tutte le comunità del dominio. Malgrado le iniziali difficoltà Ludovico ottenne che lo Studium fosse confermato dall’imperatore e dai papi dell’obbedienza avignonese e pisana.
Ludovico morì a Torino il 6 dicembre 1418; fu sepolto a Pinerolo, nella chiesa dei minori, insieme con gli altri principi di Savoia Acaia.
L’assenza di eredi legittimi causò l’inglobamento del principato entro i domini di Amedeo VIII, divenuto nel frattempo duca. Il passaggio fu completato nel 1432, dopo la morte della principessa Bona di Savoia, che aveva sino allora detenuto in appannaggio vari luoghi un tempo dominati dal marito. Ludovico ebbe un figlio illegittimo dello stesso nome, che detenne importanti uffici militari alle dipendenze di Amedeo VIII e fu capostipite della linea dei Savoia Racconigi, estintasi nel XVII secolo.
Fonti e Bibl.: P.L. Datta, Storia dei principi di Savoia del ramo d’Acaia, signori del Piemonte, dal MCCXCIV al MCCCCXVIII, I, Torino 1832, pp. 305-336; C. Nigra, Un documento in dialetto piemontese del 1410. La resa di Pancalieri, in Romania, XIII (1884), pp. 415-422; F. Gabotto, Gli ultimi principi d’Acaia e la politica subalpina dal 1383 al 1407, Pinerolo 1897; Id., Asti e il Piemonte al tempo di Carlo d’Orléans (1407-1422), Alessandria 1899, estratto da Rivista di Storia, arte, archeologia della provincia di Alessandria; Torino nel basso medioevo: castello, uomini, oggetti, a cura di S. Pettenati - R. Bordone, Torino 1982, ad ind.; A. Barbero - G.S. Pene Vidari, Torino sabauda. Dalle lotte di parte e dalle congiure antisabaude a un nuovo equilibrio sociale e istituzionale, in Storia di Torino, II, Il basso medioevo e la prima età moderna (1280-1536), a cura di R. Comba, Torino 1997, pp. 214-259; I. Naso, La scuola e l’università, ibid., pp. 597-600; Ead., Le prime vicende dello studio: gli anni difficili, in Alma felix universitas studii Taurinensis. Lo studio generale dalle origini al primo Cinquecento, a cura di I. Naso, Torino 2004, pp. 19-39; P. Buffo, La documentazione dei principi di Savoia-Acaia. Prassi e fisionomia di una burocrazia notarile in costruzione, Torino 2017, pp. 96-100; F. Negro, Ludovico di Savoia, principe d’Acaia, http://www.italiacomunale.org/resci/individui/ludovico-di-savoia-principe-dacaia/ (23 febbraio 2018).