• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

SAVOIA, Maurizio di, cardinale

di Rosario Russo - Enciclopedia Italiana (1936)
  • Condividi

SAVOIA, Maurizio di, cardinale

Rosario Russo

Quarto figlio di Carlo Emanuele I e di Caterina d'Austria, nacque il 10 gennaio 1593. Il padre, per poter "aver sempre la più gagliarda parte nel pontificato", pensò di farne un cardinale. A quindici anni, Maurizio ottenne da Paolo V la porpora; poco dopo, ebbe dalla Spagna l'arcivescovato di Monreale; quindi la nomina di canonico della metropolitana di Torino e nel 1611 la sede vescovile di Vercelli. Fu inviato dapprima in missione a Parigi; e per quanto non soddisfatto dell'accoglienza avuta alla corte, ebbe la nomina di protettore della corona di Francia presso il Vaticano. Nel maggio 1620, non ritenendosi abbastanza apprezzato nella corte per l'opposizione dei fratelli ostili alla Francia, se ne andò a Roma. Geloso del proprio prestigio, Maurizio contrastò al cardinale Guido Bentivoglio la nomina di comprotettore di Francia. Nel maggio 1623, ebbe dal padre il mandato di recarsi a Roma e di mostrarsi legato alla Francia e a Venezia. Gli Spagnoli si vendicarono, diffondendo voci calunniose sulla vita che conduceva a Roma.

Nel mondo romano Maurizio acquistò tale prestigio da avere gran parte nell'elezione di Urbano VIII. Dopo il trattato di Cherasco (1631) Maurizio, che si era recato in ostaggio a Parigi, divenne fautore dell'alleanza con la Spagna e con l'imperatore. Passato il fratello Tommaso alla Spagna, Maurizio evitò il pericolo di esser consegnato dal duca Vittorio Amedeo I in ostaggio al re di Francia, partendo per Roma e fingendo di proteggere gl'interessi della Francia. In realtà, esortava il duca a unirsi con la Spagna e l'impero. L'11 luglio 1634 invece, col trattato di Rivoli, il duca si univa alla Francia; Maurizio rinunziò alla protezione di Francia e assunse quella dell'impero e di Spagna. Il papa disapprovò; ma egli pubblicò tuttavia un violento manifesto contro i Francesi. Vittorio Amedeo I, dopo avergli scritto: "Voi preferite quelli che amano le divisioni dei fratelli", gli trattenne l'appannaggio: i Francesi chiamarono lui "novello Borgia" e anabattisti i suoi seguaci. L'improvvisa morte del duca (7 ottobre 1637), mentre il paese in guerra con la Spagna era occupato dai Francesi, gli diede la sensazione del pericolo a cui erano esposti lo stato e il trono sabaudo. La reggente Maria Cristina gl'ingiunse di non entrare in Piemonte. Da Genova, dopo aver esposto le sue intenzioni agl'inviati di Madama Reale, proseguì per Savona e chiese alla Spagna ottantamila uomini, il titolo di commissario imperiale e duecentomila ducatoni. Ma esigendo gli Spagnoli la consegna di una piazza, egli, che non voleva in Piemonte né Francesi né Spagnoli, se ne ritornò a Roma. Qui sperò che il papa si dichiarasse per la liberazione del Piemonte o procurasse la pace. Nel giugno 1638 Francia e Savoia concludevano una lega offensiva e difensiva; nell'ottobre la morte del duca Francesco Giacinto e la gracilità di Carlo Emanuele fecero apparire probabile la successione di M. Lasciata Roma, da Pegli M. pregò Madama Reale di lasciarlo entrare in Piemonte; ma la cognata oppose un rifiuto. Il Richelieu, intanto, pensava di abolire la legge salica nella successione dei Savoia e di maritare Luisa, sorella del giovane duca, col delfino di Francia. Maurizio, allora, trattò una lega fra i principi italiani col granduca di Toscana; poi si recò a Chieri, dove popolo e nobiltà si affollarono intorno a lui. Maurizio non volendo esporre i suoi seguaci a un grave pericolo, se ne tornò alla volta di Annone. Così fallì il tentativo di sorprendere Torino. Ma Maurizio provocò, allora, il ritorno del principe Tommaso dalle Fiandre. I due fratelli inviarono al Senato e alla Camera dei conti una copia del diploma imperiale con cui si dichiarava nullo il giuramento di fedeltà fatto dai sudditi a Madama Reale; il 15 giugno 1639, dopo aver preso molte piazze, pubblicarono un violento manifesto contro Madama Reale, accusandola di averli costretti a fuggire dalla patria e di aver usurpato la tutela, il governo dovuto ai principi agnati prossimiori e di aver introdotto presidî francesi nelle piazze. Il paese fu diviso in cardinalisti e in madamisti. Maurizio poteva far leva sull'affetto dei popoli e sul clero: da Asti, conquistò Cuneo, Ceva, Fossano, Bene, Saluzzo, Busca e Dronero; minacciato dal Longueville, si chiuse in Cuneo e resistette disperatamente, finché giunse il principe Tommaso; poi, concepì l'impresa di entrare in Nizza; il governatore gli rifiutò l'entrata, ma il popolo abbatté la porta e portò M. in trionfo. Il 24 ottobre, scaduta la tregua del Valentino conclusa il 14 agosto, M. e Tommaso incitarono i sudditi a combattere contro i nemici. Vistasi perduta, Madama offrì a Maurizio in sposa sua figlia Luisa. Con quell'unione, impressionante per la sproporzione d'età tra Maurizio cinquantenne e Luisa quattordicenne, oltre che per la consanguineità, poteva dirsi eliminato qualsiasi motivo di discordia, perché tutti i diritti della successione si univano negli sposi. In attesa che la corte di Francia approvasse i punti da lui proposti, Maurizio si chiuse in Cuneo; ma dopo una strenua resistenza, si arrese. Era tuttavia irremovibile sulle condizioni di pace: Luisa e Nizza Nell'agosto 1642 fu celebrato il matrimonio in Torino, per procura; il 21 settembre Maurizio rassegnò le insegne cardinalizie nelle mani del nunzio. Nizza fu la sede degli sposi. Lasciata ogni attività politica, Maurizio passò gli ultimi anni della vita a Torino nella villa decorata da opere di pittori e scultori insigni: qui pose la sede dell'Accademia dei Solinghi, da lui fondata, che raccoglieva gli uomini più dotti, i quali alternavano le recite di madrigali e di sonetti con dispute filosofiche, con ricerche scientifiche, con ragionamenti intorno allo stato e all'arte della guerra e con esercizî militari. Il 4 ottobre 1657 egli si spense. Il suo corpo fu sepolto nella tomba dei Savoia, nella cattedrale di Torino; nel 1836 la sua salma insieme con quella di Luisa fu trasportata nella chiesa di San Michele della Chiusa per ordine di Carlo Alberto.

Bibl.: L. Randi, Il cardinal M. di S., Firenze 1901; V. E. Gianazzo di Pamparato, Il principe cardinale M. di S. mecenate dei letterati e degli artisti, Torino 1891; E. Ricotti, Storia della monarchia piemontese, Firenze 1869; T. Vallauri, Delle Società letter. del Piemonte, ivi 1844, pp. 46, 88 segg., 123.

Vedi anche
Vittòrio Amedèo I duca di Savoia Vittòrio Amedèo I duca di Savoia. - Figlio (Torino 1587 - Vercelli 1637) di Carlo Emanuele I di Savoia e di Caterina di Asburgo-Spagna. Divenuto, alla morte del fratello, principe ereditario, sostenne la politica filofrancese del padre sposando (1619) Cristina di Francia (1606-1663). Acquisito il titotlo ... Cristina di Francia duchessa di Savoia detta Madama Reale Cristina (Maria Cristina) di Francia duchessa di Savoia detta Madama Reale. - Figlia (Parigi 1606 - Torino 1663) di Enrico IV e di Maria de' Medici. Andata sposa il 10 febbr. 1619 al futuro duca di Savoia Vittorio Amedeo I, fu sospettata per molti anni come longa manus del Richelieu. Con l'avvento del ... Torino Comune del Piemonte (130,2 km2 con 908.263 ab. nel 2008), capoluogo di provincia e di regione. Sorge alla confluenza della Dora Riparia con il Po, in un’area alluvionale (239 m s.l.m.) compresa fra l’anfiteatro morenico di Rivoli e una serie di colline situate a oriente (fra cui, la collina di Superga). ... Giovanni Botèro Botèro, Giovanni. - Scrittore politico (Bene, od. Bene Vagienna, 1544 - Torino 1617). Gesuita dal 1560, lasciò nel 1580 l'Ordine per urti coi superiori; dal 1582 divenne segretario di s. Carlo Borromeo. Nel 1585 fu in Francia, incaricato da Carlo Emanuele I d'una missione segreta. Tornato in Italia accompagnò ...
Altri risultati per SAVOIA, Maurizio di, cardinale
  • SAVOIA, Maurizio di
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 91 (2018)
    SAVOIA, Maurizio Paolo Cozzo di. – Nacque a Torino il 10 gennaio 1593, quartogenito di Carlo Emanuele I e di Caterina d’Asburgo. Padrino di battesimo fu il principe di Piemonte, Filippo Emanuele, madrina donna Matilde di Savoia (sorella naturale del duca). Educato secondo i rigidi modelli dell’etichetta ...
  • Savoia, Maurizio di
    Dizionario di Storia (2011)
    (detto il Cardinal Maurizio) Ecclesiastico e politico (Torino 1593-ivi 1657). Figlio di Carlo Emanuele I, fu avviato alla carriera ecclesiastica e a 14 anni divenne cardinale. Appoggiò il fratello Tommaso di Carignano, promuovendo una politica filospagnola in opposizione alla reggente del ducato sabaudo, ...
  • Savòia, Maurizio di
    Enciclopedia on line
    Ecclesiastico e uomo politico (Torino 1593 - ivi 1657), figlio di Carlo Emanuele I; cardinale a quindici anni, arcivescovo di Monreale, canonico di Torino e vescovo di Vercelli (1611), fu nominato altresì protettore della corona di Francia presso il Vaticano. A Roma ebbe parte nell'elezione di Urbano ...
Vocabolario
cardinale²
cardinale2 cardinale2 s. m. [dal lat. eccles. cardinalis, propr. agg. (cfr. la voce prec.)]. – 1. Titolo dei più alti prelati della Chiesa cattolica; nominati dal papa, sono suoi collaboratori e consiglieri nel governo della Chiesa, e costituiscono...
cardinale¹
cardinale1 cardinale1 agg. [dal lat. cardinalis, der. di cardo -dĭnis «cardine»]. – 1. Che fa da cardine, principale: una verità c.; le idee c. di una teoria; i principî c. di un sistema; fissare i punti c. di una questione; in partic.,...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali