SĀYAṆA
. Celebre esegeta indiano, vissuto nel secolo XIV. A lui si deve un ampio commento del Ṛgveda, sul quale fondarono l'interpretazione della grande "raccolta" varî studiosi di essa, in particolare H. Wilson che alla parola di Sāyaṇa si attenne fedelissimamente, al contrario di quanto avenne da parte dei principali vedisti che si succedettero poi, i quali, come Fr. Rosen, H. Grassmann e soprattutto R. Roth e H. Oldenberg, pur giovandosi dell'opera di lui, non la seguirono sempre, giacché vi notarono gravi errori e difetti, soprattutto per l'esegesi del linguaggio vedico, dovuti alla grande distanza di tempo che divideva il Ṛgveda dal suo commentatore. Non si deve, tuttavia, disconoscere la ricchezza di notizie e di chiarimenti che egli ci offre sui miti, sui presunti ṛṣi "veggenti", autori degl'inni, sul contenuto di questi, sul metro in cui essi sono redatti, sulle scuole vediche, sulle citazioni di altri commenti, ecc.
Bibl.: L. Renon, Les maître de la philologie védique, Parigi 1928.