Sbadiglio
Lo sbadiglio (derivato di sbadigliare, dal latino medievale batare, "stare a bocca spalancata") è un atto respiratorio accessorio, spesso incoercibile, in cui si osservano: la rapida espansione del torace; l'apertura forzata della bocca; quasi sempre, la costrizione delle palpebre; talvolta, in concomitanza, lo stiramento degli arti superiori. Può essere provocato da varie condizioni fisiologiche (sonno, fame, digestione laboriosa ecc.), da particolari stati psichici (noia, la vista di un altro individuo che sbadiglia) o anche da condizioni patologiche. Durante l'atto dello sbadigliare, la bocca e le fauci si aprono, mentre la glottide si restringe ed entrano in azione i muscoli inspiratori accessori. Caratteristica è l'abnorme ampiezza delle due fasi che costituiscono l'atto respiratorio: a un'inspirazione particolarmente profonda consegue un'energica espirazione. I due atti sono accompagnati da tipici rumori prolungati e spesso da diverse sincinesie, cioè movimenti associati, come lo stiramento delle braccia e del tronco. In quanto atto motorio complesso e ben organizzato, lo sbadiglio fa parte della motricità, preordinata e concatenata, che si svolge automaticamente e in modo già 'confezionato', quindi ampiamente extrapiramidale. La struttura portante dello schema motorio dello sbadiglio sembra essere localizzata a livello ipotalamico, stante proprio la prevalenza della funzione respiratoria nella sua elaborazione. Sebbene si tratti di un atto involontario (come lo sono la tosse, lo starnuto, il singhiozzo), con la volontà si può rendere meno rumorosa la fase espiratoria e anche limitare lo spalancamento della bocca. Il movimento associato del portarsi la mano alla bocca, invece, è ormai (per ragioni culturali) divenuto appannaggio necessario dello sbadiglio. Il vero sbadiglio convulsivo (chasmus oscedo) è legato a cause organiche, che inducono modificazioni della composizione del sangue o che rallentano il circolo (sonno, fame, digestione laboriosa, respirazione di aria a bassa pressione parziale di ossigeno e ricca di anidride carbonica ecc.). Inoltre, può essere espressione di particolari stati psichici (noia, attesa, come scarica di tensione) e costituire un movimento tipico di imitazione: pensare allo sbadiglio oppure vedere un altro sbadigliare fa sbadigliare. Questa 'contagiosità' dello sbadiglio è osservabile anche negli altri Mammiferi e, pare, negli Uccelli. Tra le cause patologiche dello sbadiglio, vanno ricordati l'ipersonnia da tumore cerebrale (specialmente frontale), il rammollimento, l'encefalite letargica nonché l'ictus emiplegico, gli stati anemici cerebrali, le ipossie cerebrali, l'uso improprio di psicofarmaci. Lo sbadiglio è tipico anche dell'inizio di una crisi epilettica e della fine di una crisi isterica.
bibliografia
c. fazio, c. loeb, Neurologia, Roma, SEU, 1991.
r.b. onians, The origins of European thought about the body, the mind, the soul, the world, time and fate, Cambridge, Cambridge University Press, 1951 (trad. it. Milano, Adelphi, 1998).