scaglionamento
Si ha s. dei salari o dei prezzi quando gli uni o gli altri non possono essere rivisti con continuità e simultaneamente. L’esistenza di s. dei prezzi o dei salari introduce nel sistema economico qualche vischiosità nominale che è all’origine dell’efficacia della politica monetaria sistematica sulle variabili reali, anche se gli operatori hanno aspettative razionali.
Di norma i contratti salariali hanno una durata predeterminata (due o tre anni), con scadenze differenziate (quando non anche durate differenti), perché i vari contratti sono firmati in diversi momenti. In ogni periodo, ‘il’ salario monetario è una media dei salari monetari risultanti dai contratti vigenti. Per semplicità, si può supporre che essi abbiano tutti una durata di due periodi e che metà dei lavoratori li sigli negli anni dispari e metà in quelli pari (altri modelli di s. sono possibili). In ogni periodo saranno perciò contemporaneamente vigenti due contratti, con due livelli differenti di salario monetario, come mostrato nella figura 1. Per es., nell’anno t=4 sono allo stesso tempo in vigore due contratti salariali: uno siglato al termine del periodo t−2=2 e uno siglato al termine del periodo t−1=3. In generale, il salario medio espresso in logaritmi (wmt) sarà dunque:
dove i pedici posti (in parentesi) a sinistra della variabile wt evidenziano il periodo in cui il contratto è stato definito, mentre i pedici a destra indicano che essi hanno validità anche nel periodo t.
Ciascun contratto viene siglato sulla base delle aspettative razionali che si possono avere al momento della sigla, ma contratti firmati in date diverse ‒ grazie al fatto che l’informazione cambia e perciò si modificano le aspettative ‒ implicheranno salari monetari differenti. Se la banca centrale in ogni periodo, dopo aver osservato gli shock che hanno colpito l’economia, annuncia la politica monetaria per il periodo successivo, essa introduce informazioni di cui i contratti stipulati prima dell’annuncio non avranno potuto tenere conto. Nell’ambito delle ipotesi sopra esposte, per es., la metà dei contratti salariali è siglata nel periodo t−2, mentre la politica monetaria per il periodo t verrebbe annunciata in t−1. Lo s. dei contratti fa sì che la banca centrale possa modificare la propria politica monetaria con maggiore frequenza rispetto a quella con cui sono modificabili i contratti. Ed è proprio questa maggiore frequenza che rende la moneta non neutrale (➔ moneta, neutralità della).
La ragione di fondo per cui l’assetto contrattuale più diffusamente scelto è quello scaglionato e di ‘lunga’ durata risiede nel fatto che, evidentemente, i benefici privati (per i contraenti) di un simile assetto sono superiori ai costi. Il che è comprensibile a partire dal livello elevato che possono raggiungere (per entrambe le parti) i costi di contrattazione..