SCALA
Biologia. - L'idea che gli esseri organizzati non abbiano tutti un egual grado di organizzazione e che si possano perciò riconoscere nel mondo dei viventi varî stadî o gradi di complessità di struttura e di funzioni, si trova già nei più antichi biologi. Aristotele afferma che le piante sono meno perfette degli animali, e anche fra questi riconosce varî gradi di complessità strutturale (v. classificazione), che tuttavia non interpreta in senso evolutivo. Fra i moderni, il primo a dare grande importanza al concetto di gradazione o scala degli esseri fu Ch. Bonnet, da considerare perciò come un precursore degli evoluzionisti. Egli afferma infatti che tutti gli esseri formano come una catena ininterrotta, collegati come sono da transizioni insensibili. Così si passa gradatamente dai minerali agli esseri organici, e, in questi, dalle piante agli animali, fino all'uomo e agli angeli. Tuttavia il concetto della discendenza non è chiaramente espresso, né la scala da lui abbozzata, si può dire basata su considerazioni molto felici.
Anche il Buffon ammise concetti simili, ma soltanto con le teorie dell'evoluzione i varî gradi della scala degli esseri furono interpretati come discendenti direttamente gli uni dagli altri. Tuttavia non appena le conoscenze anatomiche e paleontologiche fornirono una base concreta alle speculazioni evoluzionistiche, si vide che il concetto di scala lineare non era sostenibile, e si dovettero costruire, al suo posto, alberi genealogici, più o meno ramificati.