SCALO di costruzione (fr. cale de construction; sp. grada; ted. Helling; ingl. building slip)
È la struttura, in cantiere, sulla quale si costruisce la nave e su cui si dispongono i mezzi per il il varo. Nei cantieri minori e per piccole costruzioni gli scali sono costruiti spesso con legname a cataste; più generalmente sono di muratura o di cemento armato, massicci nella parte a mare e ad arcate nella parte a terra; in molti casi, specie quando la loro lunghezza richiede passaggi al disopra di vie di transito, sono costituiti da campate metalliche appoggiate a pilastri di muratura o cemento. Agli scopi del varo gli scali sono predisposti con un'inclinazione rispetto all'orizzontale che varia leggermente da caso a caso, ma è generalmente fissata con l'intento di temperare la spesa di primo impianto per la costruzione dello scalo con le spese di esercizio. Nei paesi nordici e anche in qualche cantiere italiano si hanno scali a profilo curvilineo, i quali assicurano un'inclinazione maggiore per il varo nella parte a mare e una minore per la costruzione nella parte a terra. Gli scali a profilo rettilineo hanno dal 6,3 al 7,5% circa d'inclinazione; quelli a profilo curvilineo hanno raggio di curvatura dell'ordine di grandezza di qualche migliaio di metri. Uno scalo curvilineo di cantiere italiano ha profilo circolare con raggio di 5000 m., e inclinazione variabile da 3,37 a 8,71%, passando dall'estremità superiore al ciglio dell'avantiscalo; l'inclinazione media della parte a terra è del 5,24% e quella dell'avantiscalo del 7,91%.
Gli scali sono in genere costruiti perpendicolarmente alla spiaggia, davanti a uno specchio acqueo sufficiente perché si possa effettuare il varo senza ricorrere a dispendiosi sistemi di frenatura; perciò sui fiumi e sui canali si costruiscono spesso in direzione più o meno obliqua all'asse della corrente; in alcuni casi sono addirittura paralleli alla spiaggia, ma allora il varo avviene di fianco e non di poppa, come generalmente si usa.
È ovvio che la costruzione di uno scalo richiede un consolidamento accurato del terreno per impedire i cedimenti, che potrebbero essere prodotti dal peso che vi può gravare durante la costruzione, ma anche dagli sforzi molto maggiori che si verificano durante il varo nella fase di rotazione.
Lo scalo, struttura fissa, è sovente prolungato a mare, quando il profilo della spiaggia e lo studio del varo lo richiedono, da un avantiscalo, struttura mobile di legname o di metallo, che si mette a posto nei giorni immediatamente precedenti al varo ed è intesa a prolungare lo scalo in modo che i vasi vi possano scorrere per tutto il percorso necessario, ad evitare il fenomeno dello strapiombo e a ridurre in limiti ammissibili e a volte eliminare quello del saluto, i quali si verificano in corrispondenza del ciglio dello scalo o dell'avantiscalo. La messa in opera dell'avantiscalo richiede a volte qualche opera di dragaggio della spiaggia e sempre l'impiego del palombaro per assicurarsi che esso appoggi convenientemente sul fondo, nonché lo zavorramento che si fa con salmoni di ghisa se l'avantiscalo è di legname, o riempiendo con acqua qualche cassa appositamente disposta, se è di metallo. Sullo scalo è generalmente fissato il letto del varo, costituito da tronchi di legno di quercia o di pitch-pine distribuiti in alcuni casi longitudinalmente e in altri trasversalmente, sui quali scorre l'invasatura, a volte anche senza l'interposizione di parati.
Nelle regioni mediterranee gli scali sono sempre scoperti, ma nei climi dove siano frequenti piogge e nevicate si usa spesso proteggere gli scali con una copertura per permettere la prosecuzione dei lavori anche col cattivo tempo. Si utilizza allora la struttura di sostegno della copertura opportunamente irrobustita per costituire i piani longitudinali di scorrimento delle gru a ponte per il sollevamento e il trasporto dei materiali. Quando manca la copertura, questo servizio è disimpegnato nei modi più svariati (v. cantiere): con gru girevoli o scorrevoli, con picchi o con sistemi teleferici di cavi tesi trasversalmente o longitudinalmente allo scalo, sui quali scorrono i paranchi trasportanti il materiale.
Sulle spiagge dove la marea non esiste o è praticamente trascurabile la struttura dello scalo a volte non giunge fino alla battigia, linea d'intersezione del livello medio delle acque con la spiaggia; in tale caso lo scalo si prolunga per il varo con strutture provvisorie in legname che stabiliscono la continuità fra lo scalo e l'avantiscalo. Dove la marea è più sensibile e l'impianto del cantiere non sia stato fatto con criterî di troppo stretta economia, o qualora esigenze costruttive particolari lo richiedano, la struttura fissa dello scafo viene prolungata a mare. Nelle regioni in cui si verificano forti dislivelli di marea la necessità di lavorare all'asciutto porterebbe ad arretrare di troppo la zona dello scalo destinata alla costruzione, il che renderebbe troppo lungo e quindi troppo costoso lo scalo; in tali casi questo viene costruito con il ciglio all'altezza delle acque di bassa marea e protetto verso mare da due moli laterali che fanno da spalle a una porta metallica simile d'ordinario alle porte dei bacini di carenaggio. Questa porta protegge lo scalo dalle acque alte durante la costruzione della nave e si toglie al momento del varo, che è fatto sempre ad alta marea, abbreviando il percorso della nave sullo scalo e risparmiando altresì l'applicazione dell'avantiscalo (v. anche varo).