scarsita
scarsità Condizione di una risorsa presente in quantità insufficiente rispetto agli impieghi per cui è richiesta. Nella definizione di L.C. Robbins (➔), l’economia politica è «la scienza che studia il comportamento umano come relazione tra fini e mezzi scarsi suscettibili di usi alternativi». La qualificazione dei beni come scarsi suggerisce la centralità del concetto di s. per la teoria economica. Non vi è scelta effettiva se tra due alternative, A e B, un individuo può ottenere sia A sia B. È proprio la s. delle risorse a essere responsabile della relazione di trade off (➔) tipica dell’economia: poiché le risorse sono scarse, è necessario che se ne riduca l’utilizzo per un fine, affinché si possa aumentarne l’utilizzo per un altro. La s. è dunque un requisito essenziale perché sussista un problema di scelta.
La s. è un concetto relativo e non assoluto. Una risorsa apparentemente molto abbondante può risultare insufficiente, se la domanda per essa è maggiore dell’offerta complessiva. Analogamente, una risorsa in quantità limitata può non essere esigua, se il suo impiego è inferiore alla disponibilità. Una risorsa non scarsa è detta sovrabbondante.
Inoltre, la s. di una risorsa può variare nel tempo e nello spazio. Se in passato non era considerata carente lo potrebbe essere diventata oggi, o viceversa. Il petrolio è un esempio emblematico: non è stato scarso fintantoché non è stata scoperta la sua utilità come combustibile. Lo stesso vale per l’acqua, che è certamente un bene scarso nelle zone desertiche, ma altrove è generalmente presente in quantità sufficiente.
Determinano la s. di un bene vari fattori, dalla crescita demografica – che ne spinge verso l’alto la domanda e tende ad acuirne la s. – al progresso tecnologico – che incrementa la produttività delle risorse e quindi ne riduce la s., anche se può portare ad aumenti di altri bisogni, come è accaduto per il petrolio con la scoperta del motore a combustione.
È la s. dei beni o delle risorse che ne determina il prezzo: quanto più essi sono presenti in quantità ridotte, tanto più elevato è il loro prezzo; all’estremo inferiore si trovano beni o risorse sovrabbondanti, il cui prezzo è nullo.
A scopo illustrativo, è interessante l’esempio in cui il reddito viene ripartito dal consumatore nell’acquisto di vari beni, con l’ipotesi che esso sia di ammontare limitato e che sia interamente speso, data la monotonicità delle preferenze, in modo tale da soddisfare esattamente il vincolo di bilancio (➔ bilancio, vincolo di). Se il consumatore aumentasse l’utilizzo di un bene, in assenza di altri aggiustamenti, finirebbe per spendere più del proprio reddito; si renderebbe pertanto necessaria la riduzione del consumo di qualche altro bene, al fine di liberare il reddito sufficiente all’incremento della fruizione di quello più desiderato. Si osservi che è l’ipotesi di monotonicità delle preferenze che assicura che il reddito sia una risorsa scarsa: se infatti il consumatore fosse saziato da un paniere per il quale il reddito non è interamente speso, questo risulterebbe una risorsa sovrabbondante rispetto ai suoi bisogni.