scarso
L'aggettivo è presente soltanto in tre luoghi del Purgatorio e in quattro del Paradiso; ricorre sempre in rima, per lo più con valore predicativo.
Con il valore di " insufficiente ", nelle parole di s. Bernardo a Maria: tutti miei prieghi / ti porgo, e priego che non sieno scarsi (Pd XXXIII 30). Con la connotazione di " inadeguato ": Pd VII 118 tutti li altri modi erano scarsi / a la giustizia, inadeguati a soddisfare la giustizia divina, " manchi e defettuosi " (Buti), e XV 78 'l sol che v'allumò e arse, / col caldo e con la luce è sì iguali, / che tutte simiglianze sono scarse, " nessuna comparazione può convenientemente rendere l'idea di tale equalità " (Scartazzini-Vandelli).
È riferito ai passi di D. e Virgilio, " lenti e brevi ": Pg X 13 E questo [la difficoltà del percorso] fece i nostri passi scarsi, e XX 16 Noi andavam con passi lenti e scarsi: " Per lo luogo stretto non si potea ampliare né spesseggiare lo passo " (Buti). Detto di persona, vale " avaro ", " illiberale ": è detto di sé da Guido del Duca, pronto ad appagare il desiderio di D. che vuol conoscere il suo nome: Ma da che Dio in te vuol che traluca / tanto sua grazia, non ti sarò scarso; / però sappi ch'io fui Guido del Duca (Pg XIV 80); è riferito ai padri, restii a concedere ai figli tutto ciò che chiedono: Qual venne a Climenè... / quei ch'ancor fa li padri ai figli scarsi (Pd XVII 3), " idest avaros, quia pater... fuit... Phætonti, sicut ipse petierat, liberalis, concedens gratiam quae fuit sibi et damnum et nocumentum mortale " (Serravalle).