scegliere
Il verbo figura solo nella Commedia. Indica un atto di preferenza, che si compie guidati da un determinato criterio. Così Matelda appare a D. sul prato del Paradiso terrestre cantando e scegliendo fior da fiore (Pg XXVIII 41), e non cogliendo fiori alla rinfusa; anche Virgilio, fra i giunchi che gli stanno dinanzi, per cingere D. si determina per uno particolarmente adatto, con distinzione fra l'atto di ‛ scegliere ' e quello di ‛ avellere ': qual egli scelse / l'umile pianta, cotal si rinacque / subitamente là onde l'avelse (I 134): dove si noterà anche che la riconosciuta fonte dantesca contiene identico il secondo verbo: Aen. VI 143-144 " primo avulso non deficit alter / aureus, et simili frondescit virga metallo ".
Analogamente, non si ritirò a partorire in un luogo qualunque, ma scelse... per cuna fida l'isola di Creta, e in essa una grotta del monte Ida, la dea Rea (If XIV 100), quando volle sottrarre Giove alla sorte degli altri figli avuti da Saturno, che per non essere detronizzato da uno di loro li aveva mangiati appena venuti alla luce: essa confidava (Aen. III 111-113, Georg. IV 150-152) che lo schiamazzo dei Coribanti o Cureti, suoi seguaci, appositamente invitati a produrlo con armi, cembali e canti, avrebbe coperto le sue grida di partoriente, e impedito a Saturno di accorgersi della nascita del suo nuovo figlio. (Diverso, notoriamente, è il racconto di Esiodo Teog. 453-506).
Eguale senso ha il verbo in If XIII 97 e Pd XXVII 102.