scellerato
Qualifica chi si è macchiato, o è capace di macchiarsi, di un atto empio e nefando.
L'uso dell'aggettivo, in If XXX 38 Mirra scellerata, che divenne / al padre, fuor del dritto amore, amica, è motivo topico già presente in Ovidio, che nell'episodio delle Metamorfosi (X 298-502) più volte definisce " scelus " la passione incestuosa della donna (cfr. vv. 321 ss. " Di, precor ... / hoc prohibete nefas scelerique resistite nostro, / si tamen hoc scelus est "); esso torna anche, con riferimento a Firenze, in Ep VII 24 Myrrha scelestis et impia, dove anzi la dittologia sinonimica rafforza il valore del vocabolo.
A colpa anche più grave, perché diretta contro la sapienza divina invece che contro una legge di natura, l'aggettivo allude in If XX 29 chi è più scellerato che colui / che al giudicio divin passion comporta? Per tutte le questioni relative al passo, molto discusso, v. PASSIONE.