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scellerato

di Alessandro Niccoli - Enciclopedia Dantesca (1970)
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scellerato

Alessandro Niccoli

Qualifica chi si è macchiato, o è capace di macchiarsi, di un atto empio e nefando.

L'uso dell'aggettivo, in If XXX 38 Mirra scellerata, che divenne / al padre, fuor del dritto amore, amica, è motivo topico già presente in Ovidio, che nell'episodio delle Metamorfosi (X 298-502) più volte definisce " scelus " la passione incestuosa della donna (cfr. vv. 321 ss. " Di, precor ... / hoc prohibete nefas scelerique resistite nostro, / si tamen hoc scelus est "); esso torna anche, con riferimento a Firenze, in Ep VII 24 Myrrha scelestis et impia, dove anzi la dittologia sinonimica rafforza il valore del vocabolo.

A colpa anche più grave, perché diretta contro la sapienza divina invece che contro una legge di natura, l'aggettivo allude in If XX 29 chi è più scellerato che colui / che al giudicio divin passion comporta? Per tutte le questioni relative al passo, molto discusso, v. PASSIONE.

Vocabolario
scellerato
scellerato (ant. scelerato) agg. [dal lat. sceleratus, part. pass. di scelerare «macchiare con un delitto» (der. di scelus scelĕris «delitto nefando, misfatto»)]. – 1. Di persona, che ha commesso ed è capace di commettere azioni atroci,...
scellerare
scellerare (o scelerare) v. tr. [dal lat. scelerare; v. scellerato] (io scèllero o scèlero, ecc.), ant. – Contaminare, macchiare di colpa. Per estens., oscurare, offuscare e, nell’intr. pron., offuscarsi: si scelera l’ultimo De l’oscurato...
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