scelte collettive, teoria delle
Studio dei meccanismi di esercizio di scelte (➔ anche scelta) e azioni (➔ anche azione collettiva), volte a soddisfare gli interessi, le preferenze e gli obiettivi di una data collettività. I principali esponenti della teoria delle s. c. sono A. Downs, M.L. Olson (➔), J.M. Buchanan (➔) e G.Tullock (➔).
Il titolare del diritto di effettuare s. c. è, di norma, il decisore politico (policy maker) che, interprete delle volontà dei singoli individui, dovrebbe ponderare le diverse opzioni su una funzione di benessere sociale che rappresenti la volontà dell’intera collettività. Si individuano in tale ambito 3 principali problematiche, riferite rispettivamente alla veridicità delle preferenze espresse, al modo in cui vengono confrontate e aggregate e, infine, all’indipendenza delle scelte esercitate dal policy maker. Tali limiti sono oggetto dello studio della teoria delle scelte collettive.
Si immagini che si debba costruire un ordinamento sociale sulla base delle preferenze dei singoli appartenenti alla collettività. Tali preferenze possono essere guidate da un qualche paradigma astratto, ma risultano anche influenzate dal contesto sociale nel quale emergono. Ne consegue che talune lobby o centri di potere sono in grado di manipolare il processo di formazione delle preferenze, facendo sì che le scelte adottate non riflettano il reale orientamento della società, bensì solo quello di una sua parte. Inoltre, ci si chiede se le preferenze di due o più individui possano essere oggetto di confronto, per identificare le disparità nell’intensità e nel grado di importanza. L’ammissibilità di confronti interpersonali è subordinata a giudizi di valore sulla facoltà attribuita a soggetti diversi di percepire e valutare in maniera oggettiva i differenti stati del mondo (➔ mondo, stato del). Su tale facoltà esiste un ampio dibattito in letteratura: la corrente degli utilitaristi muove da premesse ugualitarie e ammette la possibilità di effettuare confronti interpersonali, mentre su posizioni opposte si attesta la scuola della nuova economia del benessere (➔ benessere, teoremi dell’economia del).
Infine, è necessario ricordare che, nel compimento di determinate scelte, il decisore politico potrebbe cercare di perseguire l’interesse proprio, in particolare quello a essere rieletto. Pertanto, l’assunzione di scelte ad hoc, così come la produzione di determinate regole, potrebbero essere condizionate e condizionabili dai loro stessi destinatari.