SCERDILAIDA (Σκερδιλαΐδας, Scerdilaedus)
Dinasta o re illirico, forse fratello del re Agrone. Compare per la prima volta nel 230 a. C., capo di 500 Illirî, inviati contro la città epirotica di Fenice. Acquistò potere in seguito alla prima guerra illirica dei Romani e alla morte di Teuta. Dopo un tentativo piratesco contro la Messenia, il 220, divenne alleato degli Etoli contro Filippo V, poi di Filippo V (anno 219-8) contro gli Etoli. Fu ammesso nella simmachia corinzia e attivamente cooperò sul mare, con i suoi lembi, alle offese contro gli Etoli. Nella primavera del 217, però, preventivamente accordatosi con i Romani, ruppe con Filippo e invase la Dassaretide, ma fu presto ricacciato dal re, che l'anno di poi si spinse per mare contro Apollonia. Avvertiti da S., i Romani intervennero e Filippo si ritrasse. Da allora, fino al 212, S. fu l'unico alleato dei Romani in Grecia e tenne corte a Scodra (Scutari), associandosi nel regno il figlio Pleurato. Incluso nel trattato fra Roma e l'Etolia del 212, S. compare per l'ultima volta nel 208, durante un audace tentativo d'invasione della Macedonia. Non si sa quando sia morto; certo, prima della pace di Fenice (206).
Bibl.: G. Zippel, Die römische Herrsckaft in Illyrien, Lipsia 1877, p. 57 segg.; M. Holleaux, Rome, la Grèce et les monarchies hellénistiques, Parigi 1921, passim; id., in Cambridge ancient history, VII, (1928), p. 851 segg.; Fiehn, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., Suppl. V., coll. 978-97.