scheggiare
" Togliere schegge " da un pezzo di legno: metaforicamente la pianta onde si scheggia (Pd XI 137) è, nelle parole di Tommaso, l'ordine domenicano che per la corruzione dei frati si assottiglia e minaccia di rompersi: la frase intera vedrai la pianta onde si scheggia è spiegata dal Parodi: " vedrai donde provenga il suo guasto " (" Bull. " XI [1904] 192): il verbo sembra avervi valore pronominale.
Il luogo si è prestato ad altre interpretazioni, che si dipartono da quella predominante su esposta: " vedrai di qual pianta io levo le schegge, che cosa io intenda biasimare " (Andreoli); " vedrai la pianta da cui si levano le schegge, cioè la religione domenicana, da cui i più valenti uomini si distaccano per promuoverli a cariche e prelature " (Venturi; analogamente Tommaseo, Fraticelli); " Così si dirompeva a schegge e a frammenti la pianta di una comune tradizione di studi, anzi che coltivarla con amorosa cura per migliorarne i frutti " (M. Casella, in " Studi d. " XXIX [1951] 37).
Per i commentatori più antichi il verbo, passivo, ha come soggetto l'espressione u' ben s'impingua se non si vaneggia, v. 139 (v. anche X 96, XI 25): " Vedrai la pianta, cioè l'albero onde si leva quello dire: U' ben s'impingua ecc. " (Ottimo); " Pianta, idest, originem et causam, ove si scheggia, idest, a qua absciditur, et aufertur illud dictum: U' ben s'impingua ", ecc. (Benvenuto), e così il Buti: questo suggerimento esegetico è stato ripreso in considerazione da P. Nicosia: " Se ti richiami alla mente tutto il discorso che t'ho fatto, capirai che da esso deriva, quasi scheggia da una pianta, l'espressione u' ben s'impingua se non si vaneggia ecc. " (Alla ricerca della coerenza, Messina-Firenze 1967, 316).
Altrove, con uso transitivo: se la vista mia non è fallace, / il sudore e l'angoscia già ti scheggia (Rime dubbie IV 13): il poeta si rivolge a una pietra sepolcrale pregandola di lasciargli vedere per una volta ancora la sua donna: " nell'intensità del desiderio, s'è a poco a poco lasciato trascinare dall'illusione, che la pietra si commuova e sudi e frema " (Parodi, in " Bull. " IV [1896] 14) e, si potrebbe aggiungere, che tale umano sentire in qualche modo " scalfisca " la sua durezza e vinca la sua resistenza.