BENZI, Schiatta (Schiattino, Scalatin)
Figlio di ser Fino de' Benzi da Figline, partecipò dal 1317 al 1321 circa alle attività commerciali e bancarie che il padre, ma soprattutto i fratelli Baldo e Renieri, avevano avviato in Francia, agendo però quasi esclusivamente come "fattore" della società familiare alle fiere della Champagne e nelle esportazioni dalla Francia. Nel 1313 è condannato con i fratelli da Arrigo VII come ribelle all'Impero; ed è questa la prima volta che lo troviamo noniànato in documenti. Della sua attività in Francia, svoltasi prevalentemente all'ombra dei fratelli - non risulta, tra l'altro, che fosse ammesso a far parte della società commerciale istituita intorno al 1300 tra Baldo, Renieri e Musciatto Franzesi, forse perché ancora troppo giovane -, sono conosciuti tre documenti, del 12 nov. 1317, del 26 marzo 1320 e dei 19 dic. 1321 (ove, erroneamente, è chiamato "Alacin"). Tornato a Firenze in data sconosciuta - ma, con ogni probabilità, così come per i fratelli, dopo la revoca da parte dei parlamento francese dell'autorizzazione per l'esportazione di lane (1324) - il 17 ag. 1327 lo troviamo citato, ancora assieme ai due fratelli, come debitore di una somma di 200 fiorini aurei nei confronti di madoma Isabella di Coriaco. Infine, in un atto dei 12 ott. 1361, il B. e i nipoti Schiattino., Guido e Tommaso, figli di Renieri, con altri parenti, si dichiarano popolani e aggiungono: "se de cetero velle appellari... de Castello de Fighine, et pro novis arrius assumpserunt scutum album cuni sbarra rubea".
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Firenze, Capitani d'Orsammichele. n. 220: Libro del dare e dell'avere di Renieri Fini de' Benzi e fratelli da Figline alle fiere di Sciampagna (pubbl. parzialmente in F. Carabenese, Un nuovo libro di mercanti italiani alle fiere di Sciampagna, in Arch. stor. italiano, s. 5, XIII [1894], pp. 357-363; e, solo per le partite anteriori al 1300, in Nuovi testi fiorentini del Dugento, a c. di A. Castellani, II, Firenze 1952, introduzione e notizie, pp. 674-677; testo, pp. 677-696); Arch. di Stato di Napoli, Reg. Angioini, n. 266, f. 229v (pubbl. in R. Bevere, La signoria di Firenze tenuta da Carlo figlio di Roberto negli anni 1326 e 1327, in Arch. stor. napoletano, XXXV [1910, l, p. 254); Delizie degli eruditi toscani, XI, Firenze 1778, p. 134; XIV, ibid. 1781, p. 261; Les Actes du Parlement de Paris..., a. c. di E. Boutaric, II, Paris 1867, nn. 5058, 6032, 6586.