SCIAMANISMO
. La parola e il fenomeno provengono dall'Asia, nelle cui contrade nordiche lo sciamanismo si presenta tuttora nella sua forma più caratteristica. Però esso non è affatto ristretto a questa parte del mondo, ma anzi si trova diffuso relativamente dappertutto ed è specialmente tipico nell'America Settentrionale, nella Groenlandia e nell'Africa. Lo sciamano si differenzia dal sacerdote o dal re in ciò, che il suo potere non deriva già da istituzioni, ma ha una base empirica: in esso infatti si manifesta una facoltà innata o acquisita. Dallo stregone medico (medicine man) lo sciamano si differenzia perché il suo comportamento è sempre di carattere estatico. Del resto è difficile distinguere le funzioni dell'una e dell'altra specie di stregoni. Attraverso, da un lato, a una speciale disposizione, probabilmente non di rado psicopatologica e alcune volte epilettica e, dall'altro, attraverso a ogni sorta di esercizî, fra cui hanno la parte principale un rullare continuato di tamburi, danze e ascesi, lo sciamano perviene a uno stato caratteristico, a un "essere fuori di sé" (estasi), nel quale s'impadronisce di lui una forza che può essere concepita sia dinamisticamente come impersonale, sia animisticamente, come spirito o demone. Con l'aiuto di questa forza o di questo demone lo sciamano influisce sulla vita dei suoi compagni in ampia misura. Il suo compito principale è quello di guarire i malati, ma anche le questioni sociali o d'altro genere del gruppo vengono regolate dalle sue manifestazioni di estasi. Di regola egli palesa il suo potere con parole magiche mormorate in tono uniforme o gridate selvaggiamente. Il legame tra lo sciamano e il potere che lo invasa è molto stretto (possessione). Egli perde per così dire la sua personalità e diviene temporaneamente o anche durevolmente un altro. Presso i Ciukci dell'Asia settentrionale e i Daiaki costieri della Malesia egli spesso si trasforma in donna, si comporta in seguito proprio come una donna e si sposa con un uomo. Nell'America Settentrionale e in Groenlandia gli sciamani portano maschere per denotare la perdita della propria personalità e il sorgere, per così dire, di un nuovo essere. Lo sciamanismo è perciò la scomparsa della propria essenza vitale in favore di una nuova, sentita come "numinosa". In conseguenza di ciò il dono dello sciamanismo non è sempre sentito come un beneficio da chi ne è dotato. Per es., presso i Giliaki dell'Asia settentrionale si è chiamati a essere sciamani in sogno o durante un sonno ipnotico, e questa vocazione è talvolta temuta quanto la morte. Non v'è ragione di dubitare della serietà degli sciamani ed è un concetto antiquato quello che essi siano impostori. Le loro esperienze si possono spiegare senza difficoltà come perdite di personalità: i loro successi, probabilmente come quelli ottenuti dall'autoipnotismo, e dall'ipnotismo collettivo. Ma ambedue le cose si possono capire basandosi anzitutto sull'instabilità della personalità nella mentalità primitiva, per la quale un individuo può essere nel medesimo tempo un altro, in secondo luogo sulla credenza nell'effettivo intervento di potenze o demoni, che si servono dell'uomo semplicemente come strumento della loro attività. Anche le guarigioni avvengono spesso in mezzo a frastuoni violenti: medico e paziente, al pari degli spettatori, devono essere egualmente strappati alla loro esistenza solita.
Per quanto la patria degli sciamani propriamente detti sia la Siberia e presso gli Eschimesi Angelok, e i medicine man nordamericani e gli stregoni di parecchie tribù africane siano i loro parenti più stretti, il fenomeno dello sciamanismo non è da circoscrivere a queste regioni. In ogni luogo avvengono o sono avvenute manifestazioni sciamanistiche. Per es., i yoag indiani possono essere considerati come una forma più raffinata di manifestazioni sciamanistiche. Ma anche i Berserkr germanici (i guerrieri che infuriano nelle battaglie), e gli eroi invasati dallo "spirito di Jahvè" dell'Antico Testamento, come Gedeone e Saul (che è messo tra i profeti) si ricollegano allo sciamanismo. Infine lo sciamanismo difficilmente si può separare dai fenomeni di estasi (v.). Soprattutto esso presenta molta affinità con il profetismo nelle sue fasi più antiche.
Bibl.: Chantepie De La Saussaye, Lehrbuch der Religionsgeschichte, ed. da A. Bertholet e E. Lehmann, voll. 2, Tubinga 1925; J. W. Hauer, Die Religionen, I, Stoccarda 1923; G. van der Leeuw, Phänomenologie der Religion, Tubinga 1933; W. Radloff, Aus Sibirien, Lipsia 1884; L. Sternberg, Die Religion der Giljaken, in Archiv für Religionswissenschaft, VIII (1905).