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SCIARADA

di Aldo Santi - Enciclopedia Italiana (1936)
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SCIARADA

Aldo Santi

. Voce d'incerta etimologia, probabilmente dal provenzale chorar "ciarlare" o dal celtico chavr "giuoco". È, dopo l'enimma, il giuoco enimmistico più popolare: si basa su una parola che divisa in due o più parti consecutive dia luogo ad altre parole di senso indipendente senza nesso etimologico o grammaticale né tra loro né con la parola madre. Così, mentre sono buoni soggetti per sciarade: conte-stazione; corolla-rio; arte-rio-s-clero-si, sarebbero invece da scartare, per vizio d'origine, temi come questi: rima-rio, parente-la, chilo-metro. Mentre l'enimma (v.) ha origini antichissime, non si conoscono sciarade vere e proprie, né in italiano né in altre lingue, anteriori al sec. XVII. La sciarada pare, comunque, di origine francese.

La parola scelta e i vocaboli che ne derivano vengono presentati, nello svolgimento del giuoco, come tanti enimmi successivi, seguendo varî sistemi.

a) La maniera più antica, ed ora quasi abbandonata perché guasta la dizione letteraria, è quella di indicare le parti del giuoco con le parole convenzionali: primo, secondo, terzo, ecc., e intero o totale. Ecco un esempio:

Vecchio il terzo e danaroso,

da tre dì s'è fatto sposo

uno l'altro; fin s'avvede

che se ciò nuoce all'erede,

nuoce pure al proprio intero

e lo porta al cimitero.

(c o n-s erva-zio- n e)

b) Un secondo metodo (diagrammatico) consiste nel presentare gli elementi del giuoco mediante puntini o segni tipografici speciali intercalati nel testo, corrispondenti in numero a quelli delle lettere che costituiscono il giuoco. Esempio:

Chiede un XXX00+ + XXX, 00 ++ non dire!

(soldino = sol, di no)

C) Un terzo metodo (sinonimico) consiste nell'indicare le parti del giuoco con parole distinte in carattere diverso, per mascherare la soluzione sotto il velo di un sinonimo o di altro vocabolo equivalente a quello cercato, come in questo esempio:

Un fiore anche pel tristo ed una PRECE!

(rosa-rio)

d) un metodo, finalmente, che è il più evoluto e seguito dagli enigmografi modern), è quello cosiddetto "a enimmi": le parti vengono presentate, secondo il loro ordine, da altrettanti enimmi possibilmente collegati fra loro da un nesso logico, che dia al lavoro, sotto l'apparente svolgimento di un tema affatto diverso dal soggetto enimmistico che si vuole adombrare, un certo aspetto di omogeneità e naturalezza. Ecco un esempio (di Paolo Giglioli) di quest'ultima scuola moderna:

Chi mi lanciò? Di qui, marmoreo stelo

come una sfida, come una vittoria,

per l'infinita purità del cielo,

per la calda del sole eterea gloria

giù ti vidi nel tetro antro silente,

la vecchia mole in ceppi macerata,

rigonfia, dopo che strage recente

di torvo sangue l'ebbe ricolmata.

Or sottile tu sei, esile, fino,

piccolo stame d'una trama lieve

che ricongiunge il bianco fior del lino

al roseo fior d'una manina breve.

(guglia-tina)

Oltre alla sciarada semplice, che si dice senz'altro sciarada, vi sono molte sciarade speciali. Quelle più in uso sono: 1. sciarada a frase, chiamata un tempo sciarada a pompa, che è data da una parola la quale, scindendosi, genera una frase. Esempî: re-d'-azione; man-che-v'-olezza; campa-nel-lino, ecc.; 2. sciarada incatenata, nella quale il "secondo" incomincia con una o più lettere del "primiero", il "terzo" con una o più lettere del "secondo", e così via. Esempî: canestro (cane, estro); cavallo (cava, avallo); travestimento (trave, vesti, stime, Imen, mento). 3. sciarada alterna, molto affine all'intarsio (v. enimmistica), di cui il tipo più semplice vien dato da una parola divisa in parti per modo che le dispari formino, insieme, il "primiero", e le pari il "secondo". Esempio: FOcoLAre (primo: fola; secondo: core); SEpoLCrEto (primo: selce; secondo: porto); CAmPiOne (capo e mine), ecc.

Da non confondersi con la sciarada a frase è la frase a sciarada, cioè una sciarada costruita non su una parola ma su una frase: SEREno domani (1°: sere; 2°: nodo; 3°: mani); così si ha la frase a sciarada alternata: FIor di LOto (1°: filo; 2°: ordito) e la frase a sciarada incatenata: la pispola (1°: lapis; 2°: spola).

Vedi anche
enigmistica Arte, attività di comporre e risolvere enigmi, sciarade, anagrammi, rebus e altri giochi enigmistici. Anche se il concetto di enigma (sorta di quesito simile a un indovinello ma di significato più ampio ed elevato, spesso a carattere lirico) è appartenuto a pieno titolo già alla cultura classica, il ... acrostico Tipo di poesia in cui le iniziali dei singoli versi, lette nell’ordine, formano una parola o frase (detta anch’essa acrostico): per es., il nome dell’autore o il titolo di un’opera (i sommari delle commedie di Plauto, della metà del 2° sec. d.C., ne danno in acrostico il titolo). Molto diffuso fra i ... parola Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel contesto d’una frase. linguistica Il termine parola non ammette una definizione unitaria ed esauriente, ... grafema Nella terminologia linguistica, la minima unità grafica di un sistema alfabetico o sillabico o ideografico ecc., cioè un segno che in un determinato sistema grafico si distingue da tutti gli altri segni del sistema e pertanto è in grado di far distinguere sul piano grafico una parola da altre.
Vocabolario
sciarada
sciarada s. f. [dal fr. charade, e questo dal prov. charrado «chiacchierata, conversazione», der. di charrá «chiacchierare» di origine onomatopeica come l’ital. ciarlare]. – 1. In enigmistica, gioco di parole in cui si chiede di indovinare...
sciaradista
sciaradista s. m. e f. [der. di sciarada] (pl. m. -i). – Chi si diletta di risolvere (o anche di comporre) sciarade, chi è molto abile nella risoluzione di sciarade.
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