SCIARI (A. T., 105-106)
Fiume del Sudan centrale, il maggiore per copia d'acque e lunghezza di corso fra i tributarî del Lago Ciad (v.). Ha origine da diversi rami provenienti dalla piatta regione che si stende a S. e a SE. del Ciad e forma spartiacque coi bacini del Nilo e del Congo. Considerando come origine il Wam (affluente del Baḥr Sara), lo Sciari ha una lunghezza di circa 1600 km., di poco meno, se si considera il Baḥr Salamat, proveniente dal Dar Fur. A partire dalla confluenza del Sara col Grilingi, lo Sciari, divenuto un corso d'acqua che raggiunge ad acque alte una larghezza di circa 7 km., assume una direzione di NO., scorrendo tra foreste e praterie. Il letto, nel corso inferiore, si suddivide in numerosi bracci, racchiudenti isole coperte di erbe palustri e ricche di numerose varietà di uccelli acquatici. Lo Sciari sbocca sulla riva meridionale del Ciad con varî bracci, formando un ampio delta in continuo accrescimento.
Di lungo corso, ma poveri di acque e alcuni anche temporanei, sono gli affluenti che accoglie da oriente, mentre da ovest riceve, presso Fort Lamy, il Logone, suo tributario più importante, che proviene dalle regioni montane del Camerun e ha un corso di circa 1000 km. Sembra accertato che il Logone, ad acque alte, comunichi, attraverso le paludi di Trituri, col Mao Kebbi, affluente del Benué, formando così collegamento tra il Ciad e il bacino del Niger. Nonostante le rapide del corso superiore e le forti oscillazioni stagionali nella portata, lo Sciari e il Logone costituiscono due ottime vie di comunicazione. Lo Sciari è navigabile tutto l'anno da battelli a fondo piatto fino a Fort Crampel e anche il Logone può essere risalito fino al corso superiore. Le bassure, durante la stagione delle piogge, che aumentano il livello delle acque di 5-6 m., si convertono in paludi, mentre nella stagione asciutta, per il fertile limo lasciato dalle acque, si prestano alla coltura del cotone di cui si è iniziata, da qualche anno, la coltivazione.