sciismo
Denominazione generale (derivata dall’ar. shi‛a «partito, fazione», sottinteso di ‛Ali e dei suoi discendenti) della componente minoritaria dell’islam, la cui origine risale alla guerra civile (fitna) che oppose ‛Ali ibn Abi Talib a Mu‛awiya, futuro califfo omayyade, fra il 657 e il 661. Lo s., che ha avuto a sua volta numerose scissioni e diramazioni nella storia, è attualmente diviso in tre nuclei principali: zaidismo (➔ ), che rappresenta l’indirizzo meno lontano dall’ortodossia sunnita sul terreno politico e giuridico; o batinismo, il gruppo dalla dottrina più esoterica; imamismo (➔ ) o s. duodecimano, il gruppo oggi più numeroso, maggioritario in Iran. La diversificazione fra le varie sette deriva principalmente dalla concezione dell’imamato, l’istituzione intermediaria fra Dio e gli uomini, che gli zaiditi derivano dal quinto imam, Zaid, gli ismailiti dal settimo, Isma‛il, gli imamiti dal dodicesimo, Muhammad al-Mahdi. Tutte accettano tuttavia che ‛Ali sia stato designato da Maometto, con testo (nass) esplicito, a succedergli, sicché i primi tre califfi ortodossi furono usurpatori; che l’imam designato sia impeccabile, infallibile, e unico interprete legittimo della legge religiosa; ismailiti e imamiti ritengono inoltre che l’imamato (ossia il califfato) non possa spettare se non a discendenti di ‛Ali e di sua moglie Fatima (➔ Ahl al-bayt), per cui il califfato omayyade e quello abbaside furono illegittimi, fatto sul quale concordano anche gli zayditi. Nella dogmatica, lo s. sostiene la creazione del Corano nel tempo e la cd. giustizia divina, che restituisce all’uomo il libero arbitrio rispetto alla scelta fra bene e male. Gli zaiditi fondarono Stati e dinastie propri nella storia; la principale dinastia fu quella degli imam di Sana’, nello Yemen (1591), al potere in modo discontinuo dal 1591 e ufficialmente deposta solo nel 1962. Gli ismailiti dettero vita al regno dei Fatimidi (Egitto e Africa settentrionale, 909-1171), e ai due Stati nizariti di Alamut nella Persia settentrionale (1090-1256) e in Siria (dalla fine del sec. 11° al 1273). L’imamismo divenne religione di Stato con l’avvento dei Safavidi in Persia (1502), ed è oggi la prima fonte d’ispirazione politica e legale della Repubblica islamica dell’Iran. La principale festività religiosa dello s. commemora il martirio di Husain ibn ‛Ali, il cui sepolcro a Karbala’ in Iraq e quello del padre ‛Ali ibn Abi Talib rappresentano i principali luoghi di pellegrinaggio per tutti gli sciiti. Lo s. rappresenta, nel suo complesso, una percentuale compresa fra il 10-13% dei musulmani; di questi, i tre quarti vivono in Iran, Afghanistan, India, Pakistan; poco meno di un quarto in Medio Oriente (Siria, Iraq, Penisola Arabica) e in Yemen.