SCILLA (lat. scient. Scilla maritima L. o Urginea maritima Bak; fr. scille; sp. escila; ted. Meerzwiebel, Mäusezwiebel; ingl. squill, sea-onion)
Pianta perenne della famiglia Gigliacee-Liliee: presenta un grosso bulbo, del peso talora di parecchi chilogrammi, che fuoresce dal terreno con la parte superiore da cui nasce un ciuffo di foglie verdi cupe, oblungolanceolate, più o meno dilatate alla base. L'infiorescenza che si sviluppa alla fine di estate quando le foglie sono secche, è un lungo grappolo, eretto con fiori pedicellati, bianchi o verdastri, bratteati, trimeri. Il frutto è una capsula loculicida, che si apre per tre valve e contiene semi membranosi, appiattiti, nerastri.
È pianta della regione mediterranea, vive nelle sabbie marittime, come indica il nome, e anche nell'interno dei territorî e si spinge fino alle Isole Canarie e al Capo. Esiste una forma di scilla con squame del bulbo bianche e un'altra con squame rosse.
In Italia si trova particolarmente abbondante nel Mezzogiorno e nelle grandi isole: in Sardegna la scilla si spinge fino alle pendici del Gennargentu. Anche nelle arene marittime della Libia è abbondantissima. I bulbi sono velenosi e si usano anche per uccidere i topi.
La droga è costituita dalle squame medie del bulbo, seccate e tagliate a fette. Fresche hanno sapore amaro, acre, ed emanano vapori irritanti che provocano lacrimazione. La scilla è conosciuta fino da tempi remotissimi. Si dice che Pitagora avesse appeso all'architrave della sua porta un bulbo di questa pianta considerandola una panacea universale. L'aceto scillitico e l'ossimiele scillitico sono antichissime preparazioni. Dalla scilla si sono ottenuti varî principî attivi: la scillipicrina, la scillitossina e la scillina. Più recentemente si è isolato un glucoside terapeuticamente attivo chiamato scillaren, di effetto costante e perfettamente dosabile. Lo scillaren, e in genere tutti i preparati della droga, hanno sul cuore favorevole azione cronotropa e inotropa, esercitano benefica influenza sul riassorbimento degli edemi nei vizî cardiaci e sono indicati come ottimi diuretici. Rientrano quindi nel gruppo dei farmaci cardiocinetici. Sono usati in medicina: la polvere di scilla (dose: grammi 0,03 fino a 0,30 pro die); la tintura (grammi 1,5 al giorno); l'infuso; l'estratto idroalcoolico (dose massima: 1 grammo al giorno) da somministrarsi sciolto in acque aromatiche, ecc.