• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

SCILLIORINIDI

di Umberto D'Ancona - Enciclopedia Italiana (1936)
  • Condividi

SCILLIORINIDI (latino scient. Scylliorhinidae, sin.: Scylliidae)

Umberto D'Ancona

Famiglia di Selaci dell'ordine Euselachii. Sono squali con 2 pinne dorsali prive di aculei e con pinna anale, prima dorsale opposta o posteriore alle ventrali, occhi senza membrana nittitante, spiracoli ben visibili, 5 fenditure branchiali, colorazione generalmente non uniforme, ovipari. Vivono nei mari caldi e temperati, preferibilmente in prossimità della costa, fino a circa 800 m. di profondità: Scylliorhinus profundorum può però vivere in acque più profonde, fino a 1600 metri. A primavera-estate si avvicinano alle coste per deporre le uova.

Nel Mediterraneo e nei mari europei si trovano le seguenti 3 specie: Gattuccio (Scylliorhinus canicula [L.], sin.: Scyllium canicula; fr. petite roussette; sp. pintarroja; ingl. lesser spotted dogfish; tedesco kleingefleckter Katzenhai), Gattopardo (Seylliorkinus stellaris [L.], sin.: Scyllium stellare [L.], S. catulus Cuv.; francese grande roussette; sp. gato marino; ted. grossgefleckter Katzenhai; ingl. larger spotted dogfish). Ambedue comuni nel Mediterraneo e nell'Atlantico (v. gattuccio). Pristiurus melanostomus (Raf.), detto boccanera o bocca d'inferno (fr. chien espagnol; sp. olajo, gata moixa; ted. Fleckhai; ingl. blackmouthed dogfish). Presenta il margine dorsale della pinna codale provvisto di dentelli cutanei marginali più grandi (donde il nome generico); le valvole nasali non sono estese fino all'apertura boccale, come nelle due specie precedenti; ha il dorso e i fianchi di colore bruno-grigiastro reticolato di chiaro, il ventre biancastro. Raggiunge al massimo 80-90 cm. Viene mangiato, ma è poco pregiato. Vive nel Mediterraneo e sulle coste orientali dell'Atlantico a una certa profondità; è abbastanza comune.

S. Garman, The Plagiostomia, in Mem. Mus. Comp. Zool. Harv. Coll., XXXVI (1913); L. R. Lozano, Fauna iberica, Peces, Madrid 1928.

  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali