scipare
Compare due volte nell'Inferno, in rima, nella forma del presente indicativo scipa. Nel senso di " straziare ", " causare sofferenze e strazio ", in VII 21 Ahi giustizia di Dio ! tante chi stipa / nove travaglie e pene quant'io viddi? / e perché nostra colpa sì ne scipa?, " ita vastat nos; et est scipa vulgare Florentinum hic, non Bononiensium. Dicunt enim Florentini quod mulier est scipata, quando peperit abortivum " (Benvenuto); " cioè: sì noi scerpe, cioè... detrae, quasi dica: noi tormenta " (Landino).
Con la connotazione di " dividere ", " disperdere ", " dissipare ", detto del sangue che, sotto l'effetto della paura, sembra abbandonare le vene e tornare al cuore: vidivi entro [la bolgia dei ladri] terribile stipa / di serpenti, e di sì diversa mena / che la memoria il sangue ancor mi scipa (XXIV 84): " la ricordanza di quelli serpenti ancora mi divide il sangue da' luoghi suoi " (Buti); " sparge el sangue " (Landino).
In entrambi i casi il verbo rima, oltre che con stipa, anche con ripa; e si vedano le altre occorrenze di tale rima: ripa / stipa (If XI 1-3); ripa / dissipa / stipa (XXXI 32-36).
Da ricordare poi la variante scipato per storpiato (a proposito di Maometto) in If XXVIII 31; cfr. Petrocchi, ad locum.