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SLATAPER, Scipio

di Emilio Cecchi - Enciclopedia Italiana (1936)
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SLATAPER, Scipio

Emilio Cecchi

Scrittore e patriota, nato a Trieste il 14 luglio 1888, vi compì i primi studî. Fu poi a Firenze e vi si laureò; intanto collaborava a La Voce e prendeva contatto con la vita intellettuale italiana. Lettore d'italiano al Kolonialinstitut d'Amburgo, allo scoppio della guerra mondiale tornò a Trieste, indi a Roma, con l'azione e la penna propugnando l'intervento italiano. Volontario nei granatieri dall'inizio delle operazioni militari, fu ferito a Monfalcone; appena guarito volle tornare al fronte e cadde sul Podgora il 3 dicembre 1915.

Esordendo, lo S. diede a La Voce bozzetti, schermaglie, recensioni, ai quali seguiva presto un volumetto autobiografico, Il mio Carso (1912): ricordi della casa paterna, della campagna carsica, primi amoretti, prime vicende a Trieste; poi la vita fiorentina, con esperienze più complesse, e il ritorno al Carso. Per brama di sincerità e vigoria, lo stile è talvolta nodoso, a scorci, anacoluti; ma il libro assume un senso profetico, quando si pensa come lo S. seppe confermare l'amore e la fedeltà alla sua terra.

Pubblicato postumo, il volume su Ibsen (1917), il migliore in Italia su questo poeta, mostra la personalità dello S. in una fase già più matura. Vi si ritrova, tuttavia, un dualismo latente nel Mio Carso, in una sorta d'implicito contrapposto Ibsen-Shakespeare: contrapposto fra l'aspirazione, d'impronta nordica, a una vita morale rigorosa, volontaria; e l'abbandono ad una realtà più benigna, tollerante e imparziale, nel volume ibseniano simboleggiata appunto da Shakespeare.

Lo S. fu valido cooperatore di quel rinnovamento e sveltimento della prosa italiana che s'iniziò nell'immediato anteguerra. La guerra si offerse allo S. come incontro e fusione di tutti i valori ch'egli s'era sforzato di conquistare nella vita e nell'arte. Nel suo dovere militare, egli s'espresse con la purezza con la quale aveva sognato la sua poesia, con la devozione con cui aveva amato la poesia dei grandi.

Opere: Il mio Carso, Firenze 1912; 5ª ed., ivi 1934; trad. francese di B. Crémieux, Parigi 1921; I confini necessari all'Italia, Torino 1915; Le strade d'invasione dall'Italia in Austria, Firenze 1915; Ibsen, con prefazione di A. Farinelli, Torino 1917; Scritti letterari e critici, a cura di G. Stuparich, Firenze 1920; Scritti politici, a cura dello stesso, Roma 1925; Epistolario, a cura dello stesso, Torino 1931, voll. 3. Lo S. inoltre tradusse la Giuditta di F. Hebbel (in collaborazione con M. Loewy, Firenze 1910) e il Diario dello stesso Hebbel (Lanciano 1912); e curò una scelta dell'Epistolario del Tasso (Lanciano 1912, voll. 2).

Bibl.: Oltre alla bibliografia contenuta nel vol. Scritti lett. e critici, citato, cfr.: G. Stuparich, S. S., Firenze 1922; G. Prezzolini, Amici, ivi (1922); L. Russo, I narratori, Roma 1923; A. Gargiulo, in L'Italia letteraria, 23 novembre 1930.

Vedi anche
Giani Stùparich Stùparich, Giani. - Scrittore italiano (Trieste 1891 - Roma 1961). Dopo aver partecipato, come il fratello Carlo, alla prima guerra mondiale, si dedicò all'attività letteraria attraverso diverse forme espressive, dal colloquio intimo, come in Colloqui con mio fratello (1925) al racconto, su tutti si ... Renato Sèrra Sèrra, Renato. - Critico letterario (Cesena 1884 - Podgora 1915). Laureatosi in lettere nel 1904, a Bologna, con una tesi Dei Trionfi di F. Petrarca (pubbl. postuma da A. Grilli, 1929), insegnò (1908) a Cesena nella Scuola normale femminile e, dal 1909, fu direttore della Biblioteca Malatestiana. Esordì ... Silvio Bènco Bènco, Silvio. - Letterato e giornalista italiano (Trieste 1874 - Turriaco 1949). Redattore (1890-1903) del giornale irredentista L'Indipendente e poi del Piccolo di Trieste; svolse intensa opera d'italianità, che gli fruttò durante la prima guerra mondiale il confino a Linz. Autore di pregevoli romanzi, ... frammentismo Termine con cui si suole designare quella poetica e quel gusto che furono propri, in Italia, degli scrittori posteriori a G. D’Annunzio, raccolti per lo più intorno alla Voce; e quindi la letteratura e il ‘genere’ del frammento che predominarono negli anni precedenti e durante la Prima guerra mondiale. ...
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    Roberto Norbedo – Nacque a Trieste il 14 luglio 1888, da Luigi e da Iginia Sandrinelli, nipote di Scipione Sandrinelli, che fu podestà di Trieste e tra i leader del partito liberal-nazionale. Ebbe quattro tra fratelli e sorelle, oltre a Lucilla, che non superò il primo anno di vita: Gastone, Vanda, ...
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    Scrittore (n. Trieste 1888 - m. in guerra, sul Podgora, 1915). Completò gli studî a Firenze dove, venuto a contatto con le correnti più vive della giovane letteratura italiana, cominciò a collaborare alla Voce con bozzetti, recensioni e note polemiche. Lettore d'italiano al Kolonial Institut d'Amburgo, ...
Vocabolario
scipito
scipito agg. [rifacimento del lat. *exsipĭdus (da insipĭdus «insipido» con cambio di prefisso), sul modello dei part. pass. di 4a coniug.]. – Senza sapore, o poco salato; insipido: il brodo, l’arrosto è scipito. In senso fig., insulso,...
scipare
scipare v. tr. [lat. dissipare o *exsipare: v. dissipare; sciupare], ant. – Sciupare, straziare: Perché nostra colpa sì ne scipa? (Dante). Come intr. pron., abortire: una donna gravida, la quale ne cadde in terra per la forma che si scipòe...
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