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ARCO, Scipione d'

di Gerhard Rill - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)
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ARCO, Scipione d'

Gerhard Rill

Nacque verso il 1519 forse ad Arco, primogenito del conte Nicolò e di Giulia Gonzaga. Dal 1538 studiò legge all'università di Padova. Secondo una notizia incerta, l'A. fu "eques auratus" appena adolescente e partecipò alla guerra della lega di Smalcalda contro i protestanti tedeschi tra il 1546 e il 1547. Nel settembre 1550 figura come maestro di camera del re di Boemia, Massimiliano. In questo periodo sposò Caterina Meneses, baronessa di Schwarzeneck (di nobile famiglia spagnola, venuta in Austria con Ferdinando I nel 1520), e con la dote di lei acquistò la signoria di Joslowitz in Moravia. Visse però a Vienna come "Fürschneider" (trinciante) alla corte di Ferdinando I ed entrò, verso il 1553-54, in strette relazioni col celebre medico e storiografo Wolfgang Lazio, il quale nel suo De gentium aliquot migrationibus,ricco di costruzioni storiche e genealogiche, spesso fantastiche, fece risalire la casa d'Arco ai conti di Bogen (estintisi nel 1242). Morto lo zio conte Geronimo, l'A. fu coinvolto nella lite fra i due rami della famiglia: dopo aver sostenuto un duello col cugino Giulio, egli seppe profittare del favore e della condiscenza di re Ferdinando (debitore dell'A. della considerevole somma di 20.000 fiorini). Nell'aprile 1555 fu inviato a Roma per congratularsi, a nome del re, col papa Marcello II, ma, morto questo poco dopo l'elevazione al pontificato, eseguì la missione nel giugno pressò il nuovo papa Paolo IV.

Nel 1558 venne nominato consigliere dell'imperatore ed "Obersthofmeister" (maggiordomo maggiore) dell'arciduca Carlo a Graz; nel 1559 "Oberstkámmerer" (gran ciambellano) dell'imperatore. Dopo la morte di Paolo IV e la fase di politica antiasburgica che egli impersonò, all'A. fu affidata una missione speciale presso la S. Sede, quella cioè di prestare ossequio a Pio IV (1560), di comunicare al papa il desiderio dell'imperatore di un nuovo concilio, e di rassicurarlo sugli orientamenti religiosi dell'arciduca Massimiliano. In questa occasione i cardinali Morone e Madruzzo convinsero l'A. ad aggiungere alle parole "observantia et reverentia" il termine "oboedentia" nei riguardi del pontefice, il che l'A. fece, indipendentemente da Vienna, nell'orazione tenuta alla presenza del papa il 16 febbr. 1560. La mancata autorizzazione da parte della corte imperiale, le proteste che seguirono, le scuse dei cardinali caratterizzano quest'episodio che restò, nonostante qualche ripercussione politica, un semplice incidente diplomatico.

Ritornato a Vienna l'A. partecipò spesso alle discussioni religioso-politiche importantissime in quel momento nell'inuninenza del terzo periodo del concilio di Trento (1560-63). Fu, dal 1560, in strette relazioni con i nunzi apostolici a Vienna, Stefano Hosio e Zaccaria Dolfin, col quale ultimo cooperòper trasmettere alla corte imperiale per la via di Venezia i rapporti segretissimi dell'agente a Costantinopoli Michele Cernovich. Nel marzo 1563, insieme con i teologi dell'imperatore, visitò il cardinale Giovanni Morone, ammalatosi ad Innsbruck, ed assistette a quelle discussioni che furono decisive per il concilio.

Incaricato d'una nuova missione presso la S. Sede nel luglio 1565 (ed ancora una volta nel 1568) richiese a Pio IV e successivamente a Pio V aiuti per la guerra che minacciava l'Ungheria, ottenendo solo concessioni parziali. Nell'estate dei 1566 gli fu affidato il vettovagliamento del castello di Sziget, espugnato poi dai Turchi nel settembre dopo una eroica difesa da parte del celebre Zriny. L'A., a cui Ferdinando I aveva conferito nel 1563 la baronia ungherese e nel 1564 l'incolato di Boemia, fu dai contemporanei stimato quale influente consigliere dell'imperatore e detto dal Lazio "patemae eruditionis ac omnis generis virtutum aemulator non indecorus".

L'A. morì fra il 1573 ed il 1575.

Fonti e Bibl.: W. Lazius, De gentium aliauot migrationibus, 2 ediz., Francofurti 1600, p. 210; J. Baader, Vertraulicher Briefwechsel des Cardinals Otto Truchsess von Waldburg, Bischofs von Augsburg, mit Albrecht V., Herzog von Bayern, in Archiv für Geschschte des Bisthums Augsburg, II(1859), pp. 136-141; E. Reimnnn, Der Streit zwischen Papstthum und Kaiserthum im Jahre 1558, in Forschungen zur deutschen Geschichte, V(1865), pp. 333 ss.; J. J. Döllinger, Beiträge zur politischen, kirchlichen und Cultur-Geschichte der letzten sechs Jahrhunderte, I, Regensburg 1862, pp. 525 ss.; J. Schmid, Die deutsche Kaiser - und Königswahl und die römische Curie in den Jahren 1558-1620, in Historisches Jahrbuch, VI(1885), pp. 36-38; J. Schlecht, Das geheime Dispensbreve Pius IV für die römische Königskrönung Maximilians II, ibid., XIV (1893), pp. 22-25 (doc.); Nuntiaturberichte aus Deutschland, s. 2., I, Die Nuntien Hosius und Delfino, 1560-61, a cura di S. Steinherz, Wien 1897, pp. LX, 2, 14, 59, 91 s., 108, 123, 125. 198 s.; s. 2, II, Nuntius Commendone, 1560 (Dezember) - 1562 (März), a cura di A. Wandruszka, Graz-Köln 1953, p. 1; s. 2, III, Nuntius Delfino 1564-1565, a cura di S. Steinherz, Wien 1903, pp. 286, 369, 401, 405, 422, 430; a. 2, IV, Nuntius Delfino, 1564-1565, a cura di S. Steinherz, Wien 1914, pp. 185, 388 s., 392, 400, 411-413, 426, 447, 457; Th. Sickel, Zur Geschichte des Concili von Trient, Wien 1872, pp. 38-42; R. Holtzmann, Kaiser Maximilian II bis zu seiner Thronbesteigung, Berlin 1903, pp. 350-354; M. G. Constant, Rapport sur une mission scientifique aux archives d'Autriche et d'Espagne, in Nouvelles archives des minions scientifiques et littéraires, XVIII, Paris 1910, pp. 177 s.; Concilium Tridentinum, a cura della Soc. Goerresiana, II, Diariorum pars secunda, Friburgi Br. 1911, pp. 275, 533; S. Ehscs, Die letzte Berufung des Trienter Konzils durch Pius IV., in Festschrift Georg von Hertling, Kempten-München 1913, p. 140; J. Him, Erzherzog Maximilian der Deutschmeister, Regent von Tirol, I, Innsbruck 1915, pp. 152, 157, 161; E. v. Aretin, Geschichte der Herren und Grafen von Arco, XIV-XV, pp. 778-794 (dattiloscritto del 1936 ss. in possesso del conte Arco Zinneberg); G. Rill, Prosper Graf von Arco, kaiserlicher Orator beim hl. Stuhl (1560-1572), in Mitteilungen des österreichischen Staatsarchivs, XIII(1960), pp. 8 ss.

Vedi anche
cardinale Titolo di alta dignità ecclesiastica. Storicamente, i cardinale sono i più importanti e stretti collaboratori del pontefice. ● La nomina dei cardinale spetta esclusivamente al pontefice e la sua scelta deve cadere su uomini che siano già stati nominati sacerdoti e che eccellano per dottrina, moralità, ... Sacro Romano Impero Impero che si costituì in Europa nel Medioevo a partire dalla data simbolica del 25 dicembre dell’800, quando Carlomagno ricevette la corona in S. Pietro da papa Leone III. Oltre che una realtà territoriale – che in età carolingia (800-887) comprendeva la Francia, l’Italia tranne il Mezzogiorno, la Germania, ... Costantinopoli (gr. Κωνσταντινούπολις) Città fondata dall’imperatore Costantino sul luogo dell’antica Bisanzio nel 330. Capitale dell’Impero bizantino fino al 1453 quando fu conquistata dai Turchi; da allora prevalse il nome İstanbul (➔). religione Editto di C. Emanato da Teodosio I l’8 novembre 392, mirava alla ... Ferdinando I di Borbone re delle Due Sicilie (già IV come re di Napoli e III come re di Sicilia). - Figlio (Napoli 1751 - ivi 1825) di re Carlo, salì al trono nel 1759, quando il padre andò a regnare in Spagna, con un Consiglio di reggenza nel quale predominavano D. Cattaneo principe di San Nicandro, suo zio, e B. Tanucci. La sua politica politica ...
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arco s. m. [lat. arcus -us] (pl. archi; ant. anche le àrcora). – 1. Arma usata fin dai tempi antichissimi per caccia e guerra, formata di un lungo e sottile elemento di materia flessibile e di una corda, o altro elemento suscettibile di...
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